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sabato 23 dicembre 2023

Storia dell'influenza spagnola che fece temere la fine del mondo. Come venne affrontata in Italia

 

Eugenia Tognotti,  La “spagnola” in Italia. Storia dell’influenza che fece                     temere la fine del mondo (1915-1918). Prefazione di  Gilberto Corbellin,  8846436992X

Autore        Eugenia Tognotti

Titolo          La “spagnola” in Italia. Storia dell’influenza che fece                     temere la fine del mondo (1915-1918). Prefazione                        di  Gilberto Corbellin 

Editore        Franco Angeli Editore

Anno           2002

Genere       saggio, medicina, società, storia

Isbn            8846436992X




Eugenia Tognotti con questo volume ci racconta la “spagnola” in Italia, un’epidemia influenzale che colpi nel 1918-1919 l’Italia oltre che altri paesi nel mondo. La Prefazione inquadra il volume nell’ambito della storia medica.

  • Il volume si dipana in tre capitoli:
  • 1.      Il primo allarme;
  • 2.      Il fronte medico – sanitario;
  • 3.      La grande Morte.

Il primo capitolo affronta il tema del primo impatto con l’epidemia,  che è ambivalente: da una parte c’è la voglia di conoscenza, in un mondo che ancora non conosceva i virus per mancanza di tecnologia adeguata; dall’altra la volontà di nascondere per evitare impatti sul morale delle truppe in modo di poter affrontare la guerra in modo adeguato.

Il secondo capitolo affronta il fronte medico-sanitario descrivendo cure, strategie terapeutiche e norme igieniche per limitare il contagio.

La grande morte, questo è il titolo del terzo capitolo e affronta il lutto e la comunicazione dello stesso. Affrontare il lutto è anche modalità di congedarsi dal caro morto e come l’epidemia ha cambiato ciò imponendo spesso un congedo senza segni evidenzi, in particolare senza funerali. Sul tema della comunicazione essa si intreccia con la guerra e quindi con l’esigenza di evitare di comunicare debolezza e quindi una censura dell’entità dei lutti.

Per addentrarsi in tale percorso l’autrice fa riferimento a archivi istituzionali, bollettini, riviste scientifiche (sia economiche sia mediche) e a quotidiani. Un volume ben strutturato che aiuta a capire tale epidemia e il contesto in cui tutto si svolge.  Se si guarda la struttura e il contenuto  si evince una ricerca ben costruita che cerca la semplicità per poter esser letto da tutti.  Le numerose note che il volume presenta sono utili  a chi vuole approfondire e dimostra la mole di lavoro che tale volume a dietro.  Nella lettura un lettore medio può limitarsi al libro essendo conscio come sia difficile per lo stesso  procurarsi riviste scientifiche, quotidiani e archivi anche datati, i quali spesso non sono accessibili a tutti.

Un  buon volume di cui mi sento di consigliare la lettura a chi vuole approfondire il tema dell’epidemia di  spagnola da più lati , sebbene lo stesso non è proprio recente. 

  



sabato 16 settembre 2023

Una storia vera ci interroga sulla sincerità del mai più pronunciato dopo i lager nazisti

Blain Harden, Fuga dal campo 14, Codice,9788875784560

Autore

Blain Harden 

Titolo

Fuga dal campo 14


Titolo originale

 Escape from camp 14

Traduzione

Ilaria Oddenino



Editore

Codice



Anno

2014

Genere

saggio, politica, società, diritti umani 

Isbn

9788875784560





“Lo scopo delle nostre vite dovrebbe essere quello di andare nei luoghi dove non ci sono né amore ne felicità e portarceli” Shin Dong-Hyuk. Voglio iniziare con queste parole prese dalla copertina e attribute all'autore della fuga dal campo 14 in Corea del Nord.  Un percorso quello compiuto che vede partire dalla Corea del Nord arrivare in Cina per poi approdare nella Corea del Sud e gli Usa. Parole queste che contrastano con la prefazione dell’autore Blain Harden titolata “Momento educativo” dai toni molto forti, ma presi dal vissuto di Sin nel campo 14 all'età di 4 anni.

Un bimbo Sin nato nel campo e che a 4 anni segui un esecuzione.  Una storia la sua che non vede amore, nemmeno quello materno, e che lo porta a crescere senza amore.  Chi leggerà tale libro troverà una storia incredibile, termine usato anche dal Guardian per descriverla.  Una storia incredibile, ma vera, vissuta da Sin ma che potrebbe, tranne per la fuga,  esser la storia di ogni persona che  vive dei campi. I campi della Corea del Nord  per longevità fanno rabbrividire i campi nazisti esistendo da oltre 50 anni. I campi di lavoro sono presenti in Corea del Nord  in numero significativo e il campo 14 è uno dei più duri. Nessuno prima di Sin era riuscito a fuggire, ed a memoria  dell'autore , è rimasto l’unico a riuscirci.

Nel libro viene descritta oltre alla vita del campo la fuga e un pezzo della sua vita fuori nel periodo dell’intervista. Il periodo fuori dal campo è descritto nel bene e nel male. Per le tematiche affrontate  è indicato ad un pubblico adulto o comunque accompagnato da un adulto solo per fasce adolescenziali.   Soprattutto il periodo del campo e della fuga presenta tematiche forti , probabilmente non compatibile con un pubblico troppo giovane. 

Sembra tale libro  porre a noi,  che viviamo nelle democrazie, una domanda: perché mai dopo aver detto mai più dopo i lager nazisti ciò è ancora possibile? Un libro di cui  mi sento di consigliare la lettura per conoscere la Corea del Nord aldilà dei test missilistici che finiscono nei giornali. Una  Corea del nord quella descritta nel libro più profonda.  

 

lunedì 23 gennaio 2023

La storia vista come somma delle scelte compiuti. Da Carlo V ai conflitti mondiali per riscoprire le radici d'Europa


Franco Cardini, Sergio Valzania, Arnoldo Mondadori, Le radici perdite dell’Europa da Carlo V ai conflitti mondiali,  88-04-53413-3
Autore
               Franco Cardini

Autore               Sergio Valzania

Titolo                 Le radici perdite dell’Europa da Carlo V ai                                   conflitti mondiali

Editore               Arnoldo Mondadori

Postfazione        Lucio Canfora

Anno                   2006

Edizione             I
    
Genere                saggio, storia politica

                                               Isbn                    88-04-53413-3

 

Le radici perdute d’Europa è un saggio storico,politico con un taglio diverso dal solito.  Gli autori del saggio vogliono raccontare un pezzo di storia da Calo V ai conflitti mondiali sottolineando come la storia non sia uno scorrere ineludibile e come la spesso la storia, con scelte diverse può portare a risultati diversi.

L’esperienza del Sacro Romano Impero, nella figura di Carlo V, è  un’esperienza di struttura pressoché continentale, che tranne la Francia, comprendeva tutta l’Europa o quasi.  Un’esperienza che teneva in se un grande progetto unificatore di culture, religioni, nazionalità e che è durata secoli con discreta stabilità e che nelle dinamiche famigliari cercava l’espansione e la solidità.

Il federalismo era, poi, un tratto del Sacro Romano Impero attuato attraverso la dislocazione di persone di fiducia e la corrispondenza verso l’imperatore  quando l’imperatore no era presente. Un modello non perfetto con lacune anche in fase di implementazione (a tecnologia del tempo) , ma che mostra che il modello stato nazione non era eludibile e frutto di scelte ed errori.

Un libro, questo, che vuole riscoprire le radici dell’Europa o meglio del percorso europeo  e che può costituire base di riflessione per una nuova Europa. Un’Europa quella attuale che vede nella sua costruzione il peso degli Stati Nazione e che si basa fin’ora sul modello francese. Il peso degli Stati Nazione frena l’integrazione europea, visto che i diversi nazionalismi  (che hanno portato anche a due guerre mondiali), a causa di differenziazioni nazionali strutturali, sebbene ci siano strumenti digitale e la globalizzazione che riduce le distanze tra vari luoghi del mondo.

Ritengo interessante la lettura di questo libro a tutti anche se limiterei l’età di lettura sopra i 16 anni, perché solo con una certa maturità si può capire meglio le tematiche trattate. Per ragazzi delle superiori lo inserirei accanto ai testi insegnati a scuola con la finalità di aprire un discorso legato a periodi storici diversi che vengono studiati: il Sacro Romano Impero, le Guerre Mondiali, il Progetto dell’Unione Europea.

Un libro, quello di cui consiglio la lettura, per riflettere sul progetto dell’Unione Europea, l’UE, e come la storia non sia uno scorrere ineludibile. Vi lascio ora alla lettura del libro con la riflessione che si trova  in ultima di copertina che racchiude il pensiero degli autori sul periodo trattato  e ciò che ha rappresentato anche come modello per l’Europa:”Un passaggio cruciale della storia europea, un’occasione perduta, un modello possibile”.

 

 

lunedì 17 maggio 2021

Un libro che non mi convince e mi sarei aspettato di più da Roberto Burioni

Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità Roberto Burioni Rizzoli 978-88-693-3016-2

Autore        Roberto Burioni

Titolo          Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste:                          come la   scienza può salvare l’umanità

Editore        Rizzoli

Edizione      II edizione

Anno            marzo 200

Genere        saggio, politica, società, salute. epidemia

Isbn             978-88-693-3016-2


Era l’inizio dell’epidemia da Covid-19 in Italia, marzo 2020, e si sapeva ancora poco di tale epidemia. E’ un volume divulgativo ma da un professore ordinario di microbiologia come Roberto Burioni mi aspettavo di più.

Alcuni spunti sono buoni altri no, in particolare il capitolo della peste. Sebbene ci sia sta  un'epidemia di peste mi aspettavo che si volesse fare un confronto con un epidemia virale visto il titolo “Virus la grande sfida”. Non avrei messo tale capitolo dedicato alla peste perché dal titolo si dovrebbe parlare di virus e la peste è un epidemia batterica, cosa ben diversa. Dal coronavirus alla peste come la scienza può salvare l’umanità è il secondo titolo  e qui è evidente che si vuole dare uno sguardo sul contributo della scienza in campo medico. 

La struttura del libro meriterebbe una miglior cura, infatti si passa dal covid-19 alla peste per ripassare al Covid-19 a temi poi più generali e poi ad altre sfide. Si legge comunque bene tale volume anche se a volte si fanno esempi presi dalla via comune ripetendoli e a volte un po’ stucchevoli. Riesce il volume comunque a dare delle informazioni come sembra esser suo obbiettivo, ma non affronta in modo organico la tematica che a volte richiederebbe anche più cura strutturale.

Mi sarei aspettato di più visto che l'obbiettivo, senza togliere alla scorrevolezza del volume, di Roberto Burioni è forse di informare. Ciò probabilmente  ha portato a voler scrivere velocemente un libro. In parte a divulgare qualche informazione ci è riuscito e si può fare anche una lettura dello stesso se non si hanno grandi pretese, ma da qui a consigliarne l’acquisto ne passa.

lunedì 12 aprile 2021

La felicità può andare realmente al potere?

 

Autore        Loreta Failoni

                    Gabriele Biancardi

Titolo          La felicità al potere. José Pepe Mujica

Curatore    Cristina Guarnieri e Massimo Sgoi

Editore        Editori Riuniti srls

Edizione      I edizione

Anno            dicembre 2021

Genere        saggio, politica, società

Isbn             978-88-693-3016-2


Felicità al potere non c’è titolo più rivoluzionario ai giorni nostri, ove tutto tranne la felicità sembra al potere. Felicità al potere sa tanto di slogan fricettone anni ’60-’70, ma sebbene José Mujica ha vissuto quel periodo. Felicità al potere al contrario vuole esser inteso come guida nel vivere ogni ambito anche quello delle scelte politiche.

Pepe Mujica, che dedica  un prologo al lavoro di Cristina Guarnieri e Massimo Sgroi, è un personaggio di statura ricoprendo la figura di presidente dell’Uruguay.  Per rendere la statura del personaggio riporterei qui la frase inserita in copertina e che l’Economist ha a lui dedicato “Mujica è un leader di statura mondiale” e che Mujica  mette in luce anche nel prologo ove tra le altre cose, in un mondo dove nessuno riconosce nulla ha nessuno, lui riconosce il suo debito politico a Evo Morales.

Omero Ciai, che cura la prefazione, descrive in due pagine il contesto ove Mujica ha operato.  A lui si aggiunge Massimo Sgroi che porta a conoscere da vicino tale  figura.

Da pagina 59 a 101 Cristina Guarnieri però ci offre qualcosa di esclusivo l’intervista a Mujica   che inizia a pagina 71 visto che nelle pagine iniziali viene descritto il contesto  in cui essa è avvenuta e come ci si è avvicinati a tale possibilità.  A pagina 71 inizia l’intervista vera e propria che in 30 pagine a forma di dialogo. Un intervista quella che viene presentata persona, il suo percorso, affrontando anche a 360° anche i temi politici.

Da pagina 103 fino alla fine si entra nell'azione politica, anche con foto, di questo statista libertario e della suo must che è stato la lotta alla povertà. La felicità è stata la sua stella polare ma una felicità diversa dai canoni classici. Questa parte  è poi anche quella che giustifica i curatori, in quanto raccoglie i discorsi che Mujica ha fatto durante la sua presidenza e che si sia di destra o sinistra sarebbero da conoscere per il spessore degli stessi.

Un libro che mi sento di consigliare all'adolescente e all'adulto soprattutto per chi vuole avvicinarsi alla cosa pubblica.  Una lettura non tanto per copiare, lui non si ritiene un modello da seguire, ma che fa riflettere sulle cose importanti che possono esser diverse e di cui Mujica da una sua personale lettura. Un volume inoltre che mi sento di consigliare per la buona fattura e per il buon lavoro fatto dai curatori. Un racconto di un politico di spessore, una rarità oramai nel panorama politico. 257 pagine che si leggono facilmente  con un linguaggio semplice e ficcante come il personaggio descritto.

lunedì 1 febbraio 2021

Una sostenibile via di progettare in architettura

Vittorio Gregotti Il possibile necessario Bompiani Saggi Bompiani Prima edizione Bompiani 2014 ISBN 978-88-452-7813-6Autore        Vittorio Gregotti
Titolo           Il possibile necessario
Collana       Saggi Bompiani
Editore        Bompiani
Edizione      Prima edizione
Anno           2014
Genere        saggio, architettura, abitare ambiente
Isbn             978-88-452-7813-6




 

 

In ultima pagina di copertina una frase è riportata: “Il possibile necessario è la sostanza strutturale di ogni progetto di architettura”, una  frase che sintetizza bene il tema del saggio.

L’autore è un architetto di lungo corso che avendo visto diverse stagioni dell’architettura si pone domande su dove si sta andando. Un libro di filosofia dell’architettura a tratti difficile con spunti portati dall’autore ove ricorre un idea del possibile necessario che sembra esser stato abbandonato nella foga della ricerca dell’architettura non come arte, come invece è, ma come succube del marketing e del consumo: come se opera è qualcosa di temporaneo.

Una proposta quella dell’autore di tornare ad un analisi del contesto e dell’eccezione come una violazione della regola per dare nuovo ordine ma sempre inserito nel contesto. Una analisi la sua che parte valutando anche ciò che l’architettura è stata nel tempo e dei principi che nei diversi contesti ci sono stati e che oggi sembrano mancare.

Un libro che è indicato a chi vuole approfondire il tema con la pazienza che dei temi a tratti difficili richiedono e per specialisti del settore e che affronta un tema importante per le nostre città che si trovano in un cambiamento incessante.

lunedì 11 gennaio 2021

Una lettura pungente del movimento e della politica dal leader del M5S Dibattista

Alessandro di Battistra Politicamente scorretto Paperfirst 2019

Autore        Alessandro di Battista      

Titolo          Politicamente scorretto

Editore       Paperfirst by Fatto quotdiano

Anno          Giugno 2019

Genere       saggio

Isbn           978-88-99784-9




Alessandro di Battista torna con un libro dopo le elezioni europee del 2019 , un tascabile di facile lettura. Un timbro di scrittura quasi colloquiale e una forma di diario per tale libro.

Un tuffo nel Movimento Cinque Stelle partendo dalla sconfitta con l’auspicio di poter tornare a vincere e che tenta di affrontare i nodi del movimento toccando diversi temi politici a tutto tondo fino ad arrivare al governo con la Lega.

Una franca analisi dei rapporti interni al M5S, delle politiche migratorie, dell’uso dei sondaggi e molto altro. Si arriva perfino a parlare della nostra democrazia come una sondaggiocrazia; ove la politica viene governata dai sondaggi e non usa gli stessi come mera conoscenza dell’opinione pubblica.  Sebbene alcune critiche al movimento sono state rivolte c’è una difesa strenua a Grillo e Casaleggio visti diversi da altri attori politici anche sul tema del conflitto di interessi.

Un libro fresco che si legge velocemente, visto anche il formato tascabile e il timbro e la forma usati, ma che ci da la  visione di un leader del movimento che non si è ricandidato. Una visione la sua politicamente scorretta, pungente che non fa sconti quasi a nessuno anche se per alcuni leader c’è riguardo. Un manifesto anche per tornare a vincere può esser visto tale libra, il quale mi sento di consigliarne la lettura per avere la posizione di un leader non indifferenze sul M5S e diversi temi della politica.

giovedì 19 novembre 2020

Popolo, parola tanto semplice quanto abusata

Alain Bodiou, Pierre Bourdieu, Jidth Butler, George Didi Huberman, Sadri Katiari, Jacques Rancière, Che cos’è  un popolo?, La Fabrique Editions, 2013, Titolo originale Qu’est ce qu’un peuple?, Derive e Approdi 2014, traduzione italiana dal francese Ilaria di Pietro, Cistina Nicosa, Giorgia Presta, Stephanie Vailati, revisione testo Ilaria Busoni, I edizione febbraio 2014, Roma, ISBN 978-88-6548-085-4

Autore

Alain Bodiou, Pierre Bourdieu, Jidth Butler, George Didi Huberman, Sadri Katiari, Jacques Rancière

Titolo

Che cos’è un popolo?


Titolo originale

 Qu’est ce qu’un peuple?

Traduzione

Ilaria di Pietro, Cistina Nicosa, Giorgia Presta, Stephanie Vailat

Revisione testo

Ilaria Busoni

Editore

Derive e Approdi

Edizione

I edizione

Anno

febbraio 2004

Genere

saggio, politica, società

Isbn

978-88-6548-085-4


Che cos’è un popolo? Domanda affascinante che però spesso riceve una risposta scontata, ma nel libro che oggi vi presento non ci sono risposte scontate a tale domanda anche se si parte da ciò.

Quante volte ad una manifestazione si  sente l’espressione noi il popolo di sinistra, noi il popolo di destra usando il termine come una parte e non come il tutto di uno stato. Abbastanza provocante nel primo capitolo l’idea che negli stati più avanzati il popolo sia la somma di corpi anatomici scollegati, mentre il popolo rivendicante senza stato sia più visto come popolo.

Altre riflessioni dal populismo al popolare, alle tematiche delle disuguaglianza e delle differenze razziali poe il volume.

Un volume leggibile da qualunque cittadino attento che volesse approfondire il tema con un po’ di apertura mentale . Alcuni concetti non sono facilmente afferrabili, ,a vale la pena lo sforzo di approfondire ciò che si dovesse capire di dover approfondire altrove. Sicuramente sono concetti che chi volesse  calcare la scena pubblica e politica dovrebbe conoscere, ma anche chi non vuole rassegnarsi alla talk show come oro colato per capire la realtà attuale trova buoni spunti. 115 pagine sicuramente leggibili, non pedanti, ma interroganti. Il formato scelto per il libro, il quale sta in una mano, lo rende facile da trasportare e leggere anche negli spostamenti in bus e treno per riempire il tempo in modo sicuramente utile.

sabato 14 novembre 2020

Tema annoso politica e cambiamento climatico che trova qui buoni spunti

La politica del cambiamento climatico Anthony Giddens Il Saggiatore 2015

Autore               Anthony Giddens        

Titolo                 La politica del                                               cambiamento climatico

Titolo originale The politics of climate                                   change

Traduzione        Giuseppe Barice

Editore              Il saggiatore

Anno                 2015

Genere             saggio, ambiente,                                        ecologia, politica

Isbn                   978-88-428-1880-9



In ultima di copertina spicca una frase di Bill Clinton: “Una pietra miliare degli studi sul cambiamento climatico. Tutti dovrebbero leggerlo”.

Il libro che vi presento è del 2015 e sebbene un po’ datato è una buona guida per affrontare il tema in modo pragmatico partendo da un fatto: la crisi climatica è sotto gli occhi di tutti, ma poco si fa per invertire la tendenza.  Una monografia che va a toccare le diverse sensibilità al clima in modo equilibrato anche se è chiaro a che schieramento appartiene l’autore.

Nel descrivere le varie sensibilità entra nei vari dogmi sia della logica verde sia della crescita che spesso bloccano ogni avanzamento l’autore vuole mettere sul piatto le diverse posizione alla ricerca di una via d’uscita.  Analizzando le varie posizioni anche quelle più dogmatiche si può capire i rallentamenti messi in campo da operatori economici e stati. Il cambiamento climatico e il modo con cui si affronta il tema che cambia a seconda dell’ambiente politico e tecnologico in cui ci si trova.

Un libro sicuramente interessante da leggere per introdursi in un tema complesso con diverse dimensioni da tenere in considerazione dove nessuno ha la verità assoluta, ma dove non si può negare che il problema non esista e che tutti devono farsene carico. Un volume che da spunti per affrontare il tema e da cui si potrebbe partire per dare il proprio contributo.

                                                               

 

lunedì 9 novembre 2020

Un aspetto poco affrontato gli intellettuali e il nazismo. Il caso dei quaderni neri di Heidegger

Heidegger e gli ebrei. I “Quaderni neri Donatella di Cesare Bollati Boringhieri 2014Autore        Donatella di Cesare         

Titolo          Heidegger e gli ebrei. I                                “Quaderni neri

Editore       Bollati Boringhieri

Edizione    Prima Edizione

Anno          Novembre 2014

Genere       saggio, filosofia

Isbn            978-88-339-2558-5

Donatella di Cesare entra con tale volume sul rapporto tra Heidegger e gli ebrei, che ha reso tale filosofo ancora più controverso di ciò che già era

Per entrare e affrontare ciò non si può non fare riferimento anche ai  quaderni neri di Heidegger, i quali fecero discutere già ai suoi tempi. Fecero discutere i quaderni neri, sebbene la questione ebraica abbia appassionato studiosi e filosofi di ogni tempo e che non sembra ancora trovato soluzione.

Heidegger è stato associato al nazismo e le sue idee vengono riprese nei consessi dei negazionisti della Shoah tenutesi anche in Iran.

Il primo saggio inquadra la figura di Heidegger  divisa tra filosofia e politica. E’ particolarmente interessante l’incipit al capitolo “Il pentimento non è virtu” che descrive bene Heidegger filosofo coerente con se stesso.  Le parole riportate nel capitolo per stralcio chiariscono ancora meglio tratte dall’ammissione di Hedigger “filoso e nazista finché vi aggrada” ove non rifugge come molti le sue responsabilità.

Si passa nel volume in rassegna la sua filosofia che tocca anche le questione ebraiche, e come era presente anche in posizioni di altri filosofi e anche della Chiesa prima di Heidegger.

Essere e tempo è il saggio che consacro Heiddeger  e affronta la questione dell’essere e l’autenticità nel tempo dello stesso. Sebbene lo stesso non parli di ebrei alcune costruzioni filosofiche pregevoli possono esser usate contro gli ebrei. In quel periodo arriva l’attacco al suo mentore Husserl.

Dopo Auschwitz la  questione degli ebrei e di Israele non è conclusa ma fa ancora discutere.  Se Heidegger avesse rinnegato se stesso avrebbe forse trovato pace, ma forse non è questo che lo stesso avrebbe voluto e invece voleva far discutere anche le future generazioni. Mentre molti intellettuali, politici hanno rinnegato se stessi hanno rinnegato se stessi lui non lo fece mai e già hai suoi tempi dava adito a sentimenti contrastanti. Come filosofo ha portato avanti delle buone riflessioni su molti temi ancora oggi discusse e venne notato anche all'interno dell’università.

Ha un merito anche sulla questione ebraica dimostrare come un idea aberrante possa attirare anche gli intellettuali e ciò può esser utile anche ai giorni nostri tempi. Il nazismo aveva anche una base intellettuale.

Se si vuole leggere i libri neri ci sono versioni anche in tedesco riportate in bibliografia. Questo saggio merita la lettura per il quadro d’insieme di un periodo da una visuale spesso tralasciata: la prospettiva degli intellettuali per capire il passato, presente e le partite aperte, come la questione ebraica.

Per i temi trattati e per il tipo di scrittura lo consiglio ad adolescenti e adulti con una cultura almeno secondaria o comunque non superficiale, come una lettura non superficiale richiede tale saggio che richiede tra l’altro senso critico e non mera assimilazione. Con queste avvertenze consiglio la lettura del saggio a chiunque voglia approfondire la questione del nazismo e della questione ebraica da un punto di vista intellettuale aprendosi ad idee (magari becere) con mentalità aperta a anche a idee non si condividono ma che interrogano a volte anche il nostro presente.

  

venerdì 14 agosto 2020

Mathma Gadhi si nasce o si diventa? Uno spaccato del Mathma offerto dal nipote

Vivi come se dovessi morire domani impara come se dovessi vivere per sempre Arun Gandhi 2019 Giunti
Autore   Arun Gandhi
Titolo   Vivi come se dovessi morire domani impara come se dovessi vivere per sempre
Editore  Giunti
Anno      settembre 2019
Edizione I edizione
Genere   saggio, filosofia
Isbn        978-88-09-88210-2
  



L’autore del libro che vi presento oggi è il nipote di Mathama Gandhi, il quale ha voluto ricordare così suo nonno a 150 anni dalla sua nascita.
Una raccolta di massime di Mathma  Gandhi che sintetizza il pensiero dello stesso e delle qualità di Mathma. Esse sono precedute da una sintesi a gradi linee della filosofia  gandhiana e di storia del percorso fatto da Gandhi compiuta dal nipote. Interessante il passaggio sulla vita di Gandhi  e di come Mathma sia diventato, non nato.
Il libro si chiude con un’altra parte curata dal nipote per sulla pace e perché ci sfugge.
Un libro di facile lettura scorrevole con ricordi anche di vita vissuta sia direttamente che racconta da parte di chi è entrato in contatto con Gandhi. L’accessibilità a tutti, senza  dover per forza esser filosofi, del volume è adatto a tutti e  che mi sento a consigliare a tutti. Il formato poi flessibile della copertina e le dimensione non eccessiva lo rendono ottimo per la lettura anche in viaggio.


lunedì 3 agosto 2020

Buoni spunti per le ricerche bibliografiche: i diversi strumenti

 Ricerce Bibliografiche banche dati e biblioteche in rete Andrea Capaccioni Boldrini Sabrina Maggioli Editori Maggioli Editore 2018
Autore  Andrea Capaccioni, Boldrini Sabrina 
Titolo    Ricerche bibliografiche banche dati e biblioteche in rete
Editore Maggioli Editore
Collana Apogeo Educational
Anno     2018
Edizione Seconda edizione Apogeo educational
Genere   Biblioteche, rete,  ricerche bibliografiche, Biblioteconomia
Isbn       978-88-916-2825-1
Pagine  102 



Un libro quello che vi presento oggi che vuole essere una porta sul mondo della ricerca bibliografica in un mondo che vede sempre più la rete farla da padrone.
Il saggio vuole concentrarsi sulle ricerche bibliografiche svolte per motivi di studio affrontando tra le altre cose anche la questione della comunicazione scientifica nell’era digitale, ove le riviste online a volte open access, hanno cambiato il modo di produrre e utilizzare il materiale scientifico. In questo sistema si inseriscono i motori di ricerca e nel capitolo iniziale viene toccata la differenza tra la ricerca fatta con motori di ricerca generici o dedicati e tra questi e i cataloghi anche online e Opac. L’appendice al capitolo affronta in modo veloce facendo un excursus storico e accenna alle questioni attuali,in due pagine poco si può fare. Il secondo capitolo entra ad affrontare il tema dei servizi della biblioteca universitaria per poi addentrarsi negli stessi. Il terzo capitolo affronta il tema delle risorse elettroniche toccando le varie tipologie di risorse e spiegando la diversa tipologia di ricerca. In tale capitolo si fa inoltre riferimento all’accesso e le licenze e i loro limiti. Si fa inoltre riferimento ai discvoer tool che aiutano della ricerca potendo cercare sia sui motori di ricerca e su altre risorse come i cataloghi. Ho trovato interessante le risorse umanistiche, manco forse volutamente quelle delle scienze dure, ma questa parte da molti spunti per la conoscenza e la ricerca facendo riferimento a varie risorse e riviste scientifiche gratuite e open access.
 Il catalogo e il catalogo online è approfondito trattando i temi l’utilizzo, ruolo e come si integra lo stesso con altri strumenti. La citazione è un tema che accompagna chi scrive una tesi e nel penultimo esso si affronta con una guida all’uso di Endnote nella versione gratuita e a pagamento.
L’ultimo capitolo si può definire di frontiera e affronta la condivisione del sapere scientifico ed open access. L’open access green road e goald road nate in risposta del costo delle riviste scientifiche elettroniche. Tale tema richiede ancora più attenzione quando si parla di open access e monografie dove le resistenze sono maggiore anche se qualche passo si è fatto.
 Un libro che posso consigliare a chi si avvicina a test attraverso la ricerca bibliografica. In 102 pagine non si può affrontare tutti questi temi esaustivamente, ma vengo dati buoni spunti su questi temi.

domenica 22 marzo 2020

Entrare alla scoperta della biblioteca universitaria con Andrea Capacccioni

Autore Andrea Capaccioni

Titolo Le biblioteche dell’università . Storia, modelli, tenenze.

Editore Maggioli Apogeo

CollanaApogeo Educational

Anno 2018

Genere Biblioeteconomia

Isbn 9788891625618

Entrare in biblioteca, molti l’avranno fatto e soprattutto se non assidui frequentare ci si ferma a qualche servizio ed al presente.

150 pagine per un volume di scorrevole lettura, che in tre capitoli ci porta a fare un viaggio nella storia per poi chiudersi con le tendenze e il futuro della biblioteca passando per i modelli che si stanno affermando.

Su 128 pagine coperte dal volume leggermente preminente è la storia sul futuro, forse perché quest’ultimo spesso lo si vede abbozzato ma non ancora se ne intravede i punti d’arrivo.

I modelli che si anno affermando si trovano nel capitolo le sedie di Havard che ci parla della comunicazione scientifica nel mondo digitale.

Un buon testo che sebbene non possa andare troppo in profondità sui temi, anche se tratta solo le biblioteche universitarie, fornisce degli interessanti spunti. Da segnalare l’ottima bibliografia che accompagna il capitolo oltre che divisa per capitoli alla fine. Mi sento di consigliare tale volume a chi vuole entrare e conoscere le biblioteche universitarie magari poi approfondendo sui volumi che vengono segnalati in bibliografia. Un modo per conoscere la biblioteca anche in aspetti che spesso gli stessi studenti universitari trascurano, ma che possono essere utili anche se non operativamente preminenti per una ricerca consapevole.