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mercoledì 5 luglio 2023

Presentazione del 3 luglio 2023 a Feltre del libro i pessimisti non fanno fortuna di Luca Zaia edito da Marsilio.

 

Presentazione libro I pessimisti non fanno fortuna Luca Zaia Marsilio Feltre 3 luglio 2023
Feltre. Lunedì è stato presentato il nuovo libro di Luca Zaia edito da Marsilio,I pessimisti non fanno fortuna. La sfida del futuro come scelta.

Dialogando col giornalista Alessandro Zangrando nella  stupenda cornice del del Museo Dicocesano di Feltre, Zaia ha voluto utilizzare la figura del cigno nero del romanzo di Nassim Nicholas Taleb per affrontare il tema di come spesso siamo concentrati su cosa non va e non riusciamo a vedere le cose positive e le opportunità. A fatto riferimento a figure come il Doge e ad altre figure venete rappresentate sulle pareti della sala che tutto sono state tranne che di persone pessimiste.

Usciamo da 3 anni tra Covid e guerra Ucraina, che posso esser visti, nelle parole di Zaia, come due cigni neri, ma come dice un detto anche Veneto dopo la pioggia viene il sole. Inoltre spesso l'evento imprevedibile viene visto sempre negativamente.

Il suo libro che si compone di 9 capitoli e che si legge, a detta dell'autore, in  9 ore vuole esser un manifesto al pensare positivo, spesso ad ogni notizia si da una connotazione declinante al negativo.

Presentazione libro I pessimisti non fanno fortuna Luca Zaia Marsilio Feltre 3 luglio 2023

Non è paese per giovani.
Nel volume e anche nella serata è stato affrontato tale cantilena che si sente spesso. Su tale tema il governatore veneto ha voluto dare una diversa prospettiva  affermando che spesso le classi d'età più verdi non sono rappresentati e invece andrebbero rappresentati anche lasciando loro spazio e rinunciando a qualcosa anche da parte delle classi più anziane.

E' stato sempre in tale ambito lanciata un'idea di certificare le leggi sotto la logica del Young Frendly e  proposto che ci sia una garanzia mutuo per permettere ai giovani di accedere ad una casa (per permettere un progetto di vita e di procreare).

Il nomadismo digitale pone nuove problematiche e vede le persone muoversi di più. Spesso poi si parla di fuga di cervelli, ma anche in tale ambito Zaia  ha proposto una lettura diversa. Il Veneto deve esser attrattivo e poi chi per scelta vuole trovare occasioni migliori all'estero lo faccia pure. Zaia ha portato dati di  un tasso di emigrazione di persone venete del 0,5%, contro il 4% della Spagna, quindi afferma che si fa fatica a parlare di fuga. Certo il governatore ammette la difficoltà di trovare alcune professionalità anche se a volte qualcuno ritorna. Non sempre poi chi va all'estero fa fortuna perchè nessuno regala nulla nemmeno all'estero dove tutto sembra più verde. Su chi parte per necessità invece va fatta un'attività d'ascolto per capirne i bisogni. 

Diritti.  Il tema dei diritti è un tema affrontato nel libro e anche nella serata e anche qui Zaia ha voluto cambiare la prospettiva vedendola in senso libertario e con un ruolo del pubblico in senso della libertà di scelta.

Il fine vita ha visto l'autore prendere una posizione laica facendo capire che va lasciata la libertà di scelta su quando la vita è degna di esser vissuta.  La libertà è intesa come libertà del singolo di scegliere anche facendo riferimento ai costi e benieici di ogni scelta terapeutica. Un tema che il Parlamento deve affrontare senza  pregiudiziali da destra e sinistra  per non lasciare al giudici il compito di sopperire, come già è successo in passato nel 2019 con la corte costituzionale, la quale ha dovuto coprire un vuoto.

Omosessuali, transessuali etc.  e in generale identità di genere  è un'altro tema affrontato nel libro, sebbene come Zaia racconta alcuni scrittori gli hanno consigliato di evitare. Anche qui l'autore pone una posizione tesa a libertarismo dicendo che va garantita la scelta. Ha inoltre fatto riferimento ad una legge del 1982 sul cambio del sesso che è un servizio inserito nei LEA sanitari. Ha poi messo in luce che in Veneto c'è un centro per il  cambio del sesso che solo dopo 6 anni, quando è stato spostato, ha creato scalpore. Sul tema ha inoltre fatto presente che la procedura è fatta di un percorso duro e faticoso e che oltre a chi vuole cambiare sesso ci sono 10-12 casi di bimbi con disfunzioni genitali e che il centro serve anche a loro. Si calcola che un 3 per mille della popolazione sia emofrodita. 

Autonomia e presidenzialismo. Anche tale tema è stato affrontato nella serata e qui Zaia è stato netto e si è schierato sia per l'autonomia sia per il presidenzialismo.

 Sull'automomia  il governatore ha messo in luce che, sebbene spesso si dica che la nostra è la Costituzione più bella del mondo, spesso  non si conoscono le altre.  Perfino la nostra costituzione inoltre  prevede un certo grado di autonomia e che esistono autonomie che hanno statuti che sono rimasti in vigore da prima della costituzione (Sicilia 1946) e che quindi nel tessuto italiano l'autonomia è sempre stata presente. Zaia poi accenna a don Luigi Sturzo il quale era per l'unità in un sistema federale. L'autonomia inoltre a detta dell'autore del libro avrebbe farebbe recuperare efficienza che negli anni si è persa (si pensi a fondi UE non spesi).



Paesaggio, turismo, montagna, sviluppo.
Zaia ha inoltre toccato il fatto che il turismo è un traino per l'economia veneta e può esser vista come un opportunità lavorativa per i giovani. Spesso non si trovano dipendenti in tale settore anche in montagna.

Si è parlato di paesaggio e delle Ville Venete del Palladio che ci invidiano, ma che con le regole attuali non sarebbero possibili.

Il PSR è stata un opportunità anche per investire sull'agricoltura di montagna. Si è inoltre parlato di PNRR e di Fondi Europei e i vari appalti che ciò permettono. Si è fattto accenno anche alle olimpiadi come possibilità di sviluppo turistico della montagna veneta.

Sanità. Il tema della Sanità  è un tema gigantesco perchè tocca molti aspetti della vita del cittadino. Zaua ha fatto riferimento alla legge e ai CCNL che portano i medici ad andare in pensione a 70 anni. Ciò priva a volte di risorse umane ancora valide che poi lavorano nel privato. Il privato vale il 12% in Veneto contro il 40% della lombardia e quindi è ancora limitato. Stimolato da una persona del pubblico ha detto che si sta cerando di rientrare nei tempi di erogazione delle prestazioni e che se per le prestazioni urgenti e a 30 gg si è in linea si sta lavorando anche per le altre prestazioni programmabili. Dopo il Covid il governatore ha detto che le prestazioni richieste sono aumentate anche per l'effetto di una medicina difensiva. 

Si è investito molto in tecnologia per poter dare servizi migliori al cittadino e rendere attrattiva anche per i medici etc lavorare nella sanità  veneta.

Non si nascondano le difficoltà di assunzione e che Zaia stesso ha proposto di utilizzare gli specializzandi che per la prima volta sono stati usati nel periodo del Covid-19. Le difficoltà di reclutamento in montagna e nel bellunese ci sono , ma tale problema è generalizzato.

Ha proposto da ottimista qual'è il marchio Veneto Pride, l'orgoglio veneto perchè l'Italia e anche il Veneto sono attrazione per i turisti (anche provenienti da zone inaspettate fino a non molto tempo fa), ma in primis va data una visione positiva, perchè anche se i problemi ci sono non è tutto da cigno nero.

Una presentazione, che visto i temi trattati nel libro, non poteva non toccare temi politici di stretta attualità., alcuni anche da dibattito caldo. Non è stato toccata la questione ambientale, ma nel libro è stato accennato che è stata toccata. 

La presenza di un autore che è anche un politico influente, governatore del Veneto, a livello locale e non solo a portato ad affrontare temi del libro e non, ma a sicuramento messo curiosità per la lettura dello stesso. Vi fornirò la mia recensione appena l'avro letto.



lunedì 23 gennaio 2023

La storia vista come somma delle scelte compiuti. Da Carlo V ai conflitti mondiali per riscoprire le radici d'Europa


Franco Cardini, Sergio Valzania, Arnoldo Mondadori, Le radici perdite dell’Europa da Carlo V ai conflitti mondiali,  88-04-53413-3
Autore
               Franco Cardini

Autore               Sergio Valzania

Titolo                 Le radici perdite dell’Europa da Carlo V ai                                   conflitti mondiali

Editore               Arnoldo Mondadori

Postfazione        Lucio Canfora

Anno                   2006

Edizione             I
    
Genere                saggio, storia politica

                                               Isbn                    88-04-53413-3

 

Le radici perdute d’Europa è un saggio storico,politico con un taglio diverso dal solito.  Gli autori del saggio vogliono raccontare un pezzo di storia da Calo V ai conflitti mondiali sottolineando come la storia non sia uno scorrere ineludibile e come la spesso la storia, con scelte diverse può portare a risultati diversi.

L’esperienza del Sacro Romano Impero, nella figura di Carlo V, è  un’esperienza di struttura pressoché continentale, che tranne la Francia, comprendeva tutta l’Europa o quasi.  Un’esperienza che teneva in se un grande progetto unificatore di culture, religioni, nazionalità e che è durata secoli con discreta stabilità e che nelle dinamiche famigliari cercava l’espansione e la solidità.

Il federalismo era, poi, un tratto del Sacro Romano Impero attuato attraverso la dislocazione di persone di fiducia e la corrispondenza verso l’imperatore  quando l’imperatore no era presente. Un modello non perfetto con lacune anche in fase di implementazione (a tecnologia del tempo) , ma che mostra che il modello stato nazione non era eludibile e frutto di scelte ed errori.

Un libro, questo, che vuole riscoprire le radici dell’Europa o meglio del percorso europeo  e che può costituire base di riflessione per una nuova Europa. Un’Europa quella attuale che vede nella sua costruzione il peso degli Stati Nazione e che si basa fin’ora sul modello francese. Il peso degli Stati Nazione frena l’integrazione europea, visto che i diversi nazionalismi  (che hanno portato anche a due guerre mondiali), a causa di differenziazioni nazionali strutturali, sebbene ci siano strumenti digitale e la globalizzazione che riduce le distanze tra vari luoghi del mondo.

Ritengo interessante la lettura di questo libro a tutti anche se limiterei l’età di lettura sopra i 16 anni, perché solo con una certa maturità si può capire meglio le tematiche trattate. Per ragazzi delle superiori lo inserirei accanto ai testi insegnati a scuola con la finalità di aprire un discorso legato a periodi storici diversi che vengono studiati: il Sacro Romano Impero, le Guerre Mondiali, il Progetto dell’Unione Europea.

Un libro, quello di cui consiglio la lettura, per riflettere sul progetto dell’Unione Europea, l’UE, e come la storia non sia uno scorrere ineludibile. Vi lascio ora alla lettura del libro con la riflessione che si trova  in ultima di copertina che racchiude il pensiero degli autori sul periodo trattato  e ciò che ha rappresentato anche come modello per l’Europa:”Un passaggio cruciale della storia europea, un’occasione perduta, un modello possibile”.

 

 

martedì 1 marzo 2022

Tempismo di uscita perfetto per un giallo credibile e crudele

 

Peter May  Lockdown Einaudi Stile Libero Big 2020 978-88-06-24688-4
Autore                   Peter May

Titolo                     Lockdown

Titolo originale   Lockdown

Editore                  Einaudi

Collana                 Stile Libero Big

Anno                      2020

Genere                   romanzo

Isbn                         978-88-06-24688-4






Lockdown è una parola fin troppo famigliare per tutti i cittadini del mondo, o per lo meno per buona parte, i quali hanno visto invocare ciò spesso come misura per controllare l'epidemia da Covid-19. Il lockdown inoltre nel 2020 venne messo in pratica sulla pelle dei cittadini senza che si sia ancora usciti dall'epidemia.

Tale libro non è sulla pandemia attuale, anche se è basato su ipotetica pandemia di un virus esistito H5N1. Un libro scritto tempo fa e che per diverso tempo non è stato pubblicato a causa del fatto che gli editori lo ritenevano poco credibile. Esso viene pubblicato nel 2020 da Einaudi e The Observer descrive tale romanzo “Un ritratto profetico di una città in lockdown". Un libro   credibile grazie al fatto che  l’autore ha svolto un lavoro di documentazione su alcuni aspetti anche tecnici  presso esperti e che vede un virus realmente esistito l’H5N1 fare capolino, ma che comunque rimane un romanzo.

Un romanzo giallo  come poc'anzi si diceva ambientato a Londra, ma diversa e spettrale invasa da un virus H5N1 che misteriosamente miete  vittime.  Un giallo nel giallo, che sciocca il lettore visto che si arriva a superare l’immaginazione e la crudeltà dell’uomo. Non starò qui a fare l’elenco dei personaggi ma due protagonisti a mio avviso sono importanti MacNiel e Choy che incrociano le loro strade in un cantiere per la costruzione di un ospedale per far fronte all'epidemia.  Choy è un’anonima bimba che viene ritrovata durante gli scavi del cantiere dell’ospedale e fatalità vuole che l’investigatore della polizia MacNeil venga chiamato il suo ultimo giorno di lavoro, per molto tempo era rimasto assente dal lavoro,  sperando che possa fare in fretta a chiudere e far ripartire i lavori.

Il caso si intreccia con la vita di MacNiel che tutto va tranne che bene. Lo stesso subirà anche la perdita, in quei giorni, del figlio Sean;  anche se da molto tempo i due non vivessero assieme. Un padre e un marito tutto tranne che modello può essere l’immagine di MacNiel. La morte del figlio farà cadere l’ultimo barlume di vicinanza con la moglie verso la quale lo stesso mostra nessuna empatia e il caso è l’occasione giusta per allontanarsi da tale realtà e non pensarci. Due drammi individuali, quelli di Choy e MacNiel, che si intrecciano col dramma collettivo della pandemia.

Il romanzo è incalzante e quasi MacNiel si fa travolgere dagli eventi  e dove lo stesso coinvolgerà suoi colleghi  per la ricerca della verità sulla morte di Choy. Il caso diventerà per lui un’ossessione visto anche il poco tempo per risolverlo e si troverà anche ad abbandonare le regole.  Sullo sfondo i colleghi tra aiuti  e inganni. E’ scioccante come i drammi privati e collettivi si intersecano.  Particolarmente toccante è il dramma della bambina Choy e di come la crudeltà umana possa a volta superare l’immaginazione per scopi egoistici.

Il romanzo in questione mostra come lo scrittore in questione sappia tenere un ritmo incalzante da giallista raffinato, che riesce a mantenere una discreta suspence.  Un giallo in cui si vuole arrivare alla fine a svelare il mistero che vede entrare diversi personaggi e dove pagina dopo pagina la nebbia si poserà in tutta la sua drammaticità.  Temi duri quelli trattati che mi fanno consigliare la lettura ad un pubblico over 14 per evitare scene dure ad un pubblico impressionabile.

 

lunedì 17 maggio 2021

Un libro che non mi convince e mi sarei aspettato di più da Roberto Burioni

Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità Roberto Burioni Rizzoli 978-88-693-3016-2

Autore        Roberto Burioni

Titolo          Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste:                          come la   scienza può salvare l’umanità

Editore        Rizzoli

Edizione      II edizione

Anno            marzo 200

Genere        saggio, politica, società, salute. epidemia

Isbn             978-88-693-3016-2


Era l’inizio dell’epidemia da Covid-19 in Italia, marzo 2020, e si sapeva ancora poco di tale epidemia. E’ un volume divulgativo ma da un professore ordinario di microbiologia come Roberto Burioni mi aspettavo di più.

Alcuni spunti sono buoni altri no, in particolare il capitolo della peste. Sebbene ci sia sta  un'epidemia di peste mi aspettavo che si volesse fare un confronto con un epidemia virale visto il titolo “Virus la grande sfida”. Non avrei messo tale capitolo dedicato alla peste perché dal titolo si dovrebbe parlare di virus e la peste è un epidemia batterica, cosa ben diversa. Dal coronavirus alla peste come la scienza può salvare l’umanità è il secondo titolo  e qui è evidente che si vuole dare uno sguardo sul contributo della scienza in campo medico. 

La struttura del libro meriterebbe una miglior cura, infatti si passa dal covid-19 alla peste per ripassare al Covid-19 a temi poi più generali e poi ad altre sfide. Si legge comunque bene tale volume anche se a volte si fanno esempi presi dalla via comune ripetendoli e a volte un po’ stucchevoli. Riesce il volume comunque a dare delle informazioni come sembra esser suo obbiettivo, ma non affronta in modo organico la tematica che a volte richiederebbe anche più cura strutturale.

Mi sarei aspettato di più visto che l'obbiettivo, senza togliere alla scorrevolezza del volume, di Roberto Burioni è forse di informare. Ciò probabilmente  ha portato a voler scrivere velocemente un libro. In parte a divulgare qualche informazione ci è riuscito e si può fare anche una lettura dello stesso se non si hanno grandi pretese, ma da qui a consigliarne l’acquisto ne passa.

venerdì 14 agosto 2020

Mathma Gadhi si nasce o si diventa? Uno spaccato del Mathma offerto dal nipote

Vivi come se dovessi morire domani impara come se dovessi vivere per sempre Arun Gandhi 2019 Giunti
Autore   Arun Gandhi
Titolo   Vivi come se dovessi morire domani impara come se dovessi vivere per sempre
Editore  Giunti
Anno      settembre 2019
Edizione I edizione
Genere   saggio, filosofia
Isbn        978-88-09-88210-2
  



L’autore del libro che vi presento oggi è il nipote di Mathama Gandhi, il quale ha voluto ricordare così suo nonno a 150 anni dalla sua nascita.
Una raccolta di massime di Mathma  Gandhi che sintetizza il pensiero dello stesso e delle qualità di Mathma. Esse sono precedute da una sintesi a gradi linee della filosofia  gandhiana e di storia del percorso fatto da Gandhi compiuta dal nipote. Interessante il passaggio sulla vita di Gandhi  e di come Mathma sia diventato, non nato.
Il libro si chiude con un’altra parte curata dal nipote per sulla pace e perché ci sfugge.
Un libro di facile lettura scorrevole con ricordi anche di vita vissuta sia direttamente che racconta da parte di chi è entrato in contatto con Gandhi. L’accessibilità a tutti, senza  dover per forza esser filosofi, del volume è adatto a tutti e  che mi sento a consigliare a tutti. Il formato poi flessibile della copertina e le dimensione non eccessiva lo rendono ottimo per la lettura anche in viaggio.


lunedì 6 aprile 2020

Un buon manuale di biblioteconomia di stampo classico

Manuale di Biblioteconomia Giorgio Montecchi Fabio Venuda Quinta Edizione 2013

Autore Giorgio Montecchi

Autore Fabio Venuda

Titolo Manuale di biblioteconomia. Quinta Edizione Riveduta e aggiornata

Editore Edtirice Bibliografica

Luogo Stampa Milano

Anno 2013

Edizione Quinta

Genere Blioteconomia

ISBN 978-88-7075-719-4

Un manuale quello che vi presento oggi che tocca vari aspetti relativi alla biblioteca, le sue risorse, la catalogazione delle stesse.

Le prime 80 pagine delle 400 che compongono il volume inquadrano la biblioteca nella società arrivando a descrivere il suo ruolo nella stessa, una parte molto discorsiva e di facile lettura.

I capitoli 6-7 che coprono 20 pagine spostano l’attenzione dai rapporti che la biblioteca con la società e il libro alla stessa biblioteca mutando il concetto di organismo vivente della biologia. Come organismo vivente la biblioteca si tocca la sua organizzazione declinandola anche nei suoi servizi. Il tema della biblioteca come organismo vivente si sposta sulla crescita della biblioteca, non come un essere vivente nel suo corpo, nelle sue raccolte.

Da pagina 105-239 seguono quattro capitoli decisamente orientati alla biblioteconomia classica della catalogazione e classificazione andando a toccare la descrizione bibliografica, l’accesso. Tali aspetti vengono toccati tenendo conto le diverse risorse che una biblioteca possiede che presentano problematiche in parte diverse. Tale parte si chiude con la presentazione con lo standard di scambio di dati bibliografici UNIMARC.

Il capitolo 13 ci avvicina all’utente e ai servizi che allo stesso vengono forniti tra i quali il prestito, infatti si tratta della collocazione dei libri in biblioteca che dipende dallo stile stesso che la biblioteca si da.

Il capitolo 14 tocca con mano un servizio che pone l’interazione tra il bibliotecario e l’utente in primo piano: il servizio di reference. Un servizio questo che spesso si da per scontato che però ha delle sfaccettature diverse a seconda del tipo di biblioteca e d’utente. Si può arrivare alla consulenza complessa in alcune ricerche di studiosi ma è particolarmente importante per l’utenza poco avvezza al mondo della biblioteca e i suoi servizi.

L’informatizzazione della biblioteca tocca il capitolo 15, infatti l’informatica ha portato dei cambiamenti nell’utilizzo e nel ruolo che la stessa possiede nel mondo attuale e nella partecipazione degli utenti alle sue attività per rimanere ai passi coi tempi.

Prima di chiudersi con le note bibliografiche il volume pone delle aree di supporto alla trattazione principale con documenti, letture, approfondimenti, leggi, riferimenti a standard di descrizione bibliografica e di scambio che coprono 100 pagine che mostrano tra le altre cose come l’internazionalizzazione e informatizzazione abbia impattato sulla materia.

Un buon manuale che aiuta a capire il mondo della biblioteca, l’attività del bibliotecari attraverso un modo di concepire la biblioteconomia di stampo classico ma comunque utile. Lo consiglio a chi volesse conoscere meglio la biblioteca anche in funzione di una preparazione di un concorso di bibliotecario con una trattazione abbastanza approfondita alcuni temi. Ci sono manuali ovviamente per approfondire singoli temi che vanno sicuramente consultati per una visione più approfondita di singoli temi come la catalogazione e classificazione. Si legge scorrevolmente anche se la parte della catalogazione richiede particolare attenzione.

domenica 22 marzo 2020

Entrare alla scoperta della biblioteca universitaria con Andrea Capacccioni

Autore Andrea Capaccioni

Titolo Le biblioteche dell’università . Storia, modelli, tenenze.

Editore Maggioli Apogeo

CollanaApogeo Educational

Anno 2018

Genere Biblioeteconomia

Isbn 9788891625618

Entrare in biblioteca, molti l’avranno fatto e soprattutto se non assidui frequentare ci si ferma a qualche servizio ed al presente.

150 pagine per un volume di scorrevole lettura, che in tre capitoli ci porta a fare un viaggio nella storia per poi chiudersi con le tendenze e il futuro della biblioteca passando per i modelli che si stanno affermando.

Su 128 pagine coperte dal volume leggermente preminente è la storia sul futuro, forse perché quest’ultimo spesso lo si vede abbozzato ma non ancora se ne intravede i punti d’arrivo.

I modelli che si anno affermando si trovano nel capitolo le sedie di Havard che ci parla della comunicazione scientifica nel mondo digitale.

Un buon testo che sebbene non possa andare troppo in profondità sui temi, anche se tratta solo le biblioteche universitarie, fornisce degli interessanti spunti. Da segnalare l’ottima bibliografia che accompagna il capitolo oltre che divisa per capitoli alla fine. Mi sento di consigliare tale volume a chi vuole entrare e conoscere le biblioteche universitarie magari poi approfondendo sui volumi che vengono segnalati in bibliografia. Un modo per conoscere la biblioteca anche in aspetti che spesso gli stessi studenti universitari trascurano, ma che possono essere utili anche se non operativamente preminenti per una ricerca consapevole.

lunedì 19 settembre 2016

Un libro attuale in un mondo che sembra aver dimenticato i diritti umani

Autore Jacques Maritain

Titolo Diritti dell'uomo e legge naturale

Editore Vita e pensiero

Anno 1991

Edizione Seconda

Genere Filosofia-Politica, Filosofia-Diritto

Isbn 88-343-3911-8

Pagine 189

Questo volume presenta la traduzione, compiuta dal francese a cura di Guglielmo Usellini, del volume Droit de l'homme et la lois naturelle di Jacques Maritain pubblicato nel 1942. Essa fa apprezzare al pubblico italiano il contributo che Maritain ha dato allo sviluppo della carta dei diritti dell'uomo nella sua attuale versione guardando al futuro sebbene si era nel 1942 ancora in periodo bellico. Un filosofo Maritain che ha voluto mantenere la sua indipendenza di giudizio abbandonando per tale motivi il ruolo di ambasciatore di Francia all'Onu per la tematica dei diritti dell'uomo.

Il libro è introdotto da una presentazione all'opera ed anzi ci aiuta ad inquadrarla nel contesto in cui si è sviluppata. Per poi lasciare spazio all'opera tradotta.

L'opera in questione non può che definirsi attuale in quanto spesso si sente parlare di diritti umani (questione migranti in primis) e ci aiuta a connotare la base che sostiene il diritti dell'uomo, i quali si trova nella legge naturale. E' interessante il discorso della legge natura, la legge delle genti e il diritto positivo; in quanto ci fa capire come il diritto nei vari piani si contamini. Altro aspetto importante è che alcuni diritti ci sono aldilà che non vogliamo riconoscerli essendo insiti nella legge natural, un modo per capire meglio le dichiarazioni dei diritti dell'uomo.

Il libro vine seguito da alcune appendici presentate da Paolo Viotto e non sono di basso valore tutt'altro. Vengono riportati degli scritti della collana Civiltà con l'introduzione di tale collana attraverso la quale il filosofo Maritain su un quotidiano animava il dibattito sul tema della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Ma non solo questo contengono tali appendici.

E' pregevole che le appendici trovino presenti le dichiarazioni del 1929 e 1948 che fanno capire come i diritti si siano estesi e come siano diventati un lavoro globale e non dettato da pochi stati in primis gli Stati Uniti.

Un libro pregevole sicuramente per i temi trattati consiglierei a tutti sebbene a tratti può esser difficile, in quanto fa presente alla legge naturale e delle genti anche se nel libro spiegati bene tale concetti. Un libro di filosofia ma che ne consiglierei la lettura a qualsiasi persona amministratore e politico che si voglia impegnare per il bene comune. Questo a maggior ragione per poter riflettere sui temi attuali in primis quello dei migranti in modo serio.

mercoledì 29 giugno 2016

Sassaure: gli scritti inediti di linguistica un libro interessante ma complesso

Autore Ferdinand Sassaure

Titolo Scritti inediti di linguistica generale

Editore Laterza

Anno 2005

Genere Linguistica/semiologia

Isbn 88-420-6827-6

Pagine 121

Questo volume è una traduzione, commentata di Tullio De Mauro del Corso di Linguistica generale di Fernand Sassaure uscito postumo nel 1916. L'introduzione dello stesso traduttore serve a collocare tale volume e descrive il lavoro compiuto dal traduttore per arrivare al testo presentato. La stessa è di difficile lettura in qualche caso visto che fa riferimento a sigle riportate in precedenza.

Il testo riporta materiale e appunti relativi ai corso di linguistica generale tenuto da Sassaure come professore universitario e si nota che il testo presenta dei buchi notando che questa versione non sembra esser stata completata dall'autore probabilmente per la morte prematura nel 1913. Per tale motivo il volume vede la presenza copiosa di note.

E' difficile per un lettore non esperto come me in materia in alcuni tratti la lettura in quanto si usano tecnicismi. Si affrontano diversi temi della linguistica in chiave strutturalista che vede l'introduzione di concetti nuovi.

Particolarmente importante è la questione del segno vocale e significazione, il primo termine senza significato mentre il secondo legato al significato della parola.

Forma e significato due aspetti dello linguaggio che legato all'idea ma non per tale aspetto positivo, ma visto come negativo. Aspetto negativo in quanto la parola e il suo significato si costruiscono per differenza tra parole.

Il volume è di 121 pagine divise in due capitoli di cui il primo dedicato all'essenza doppia del linguaggio che assorbe 100 pagine del libro, mentre il secondo che tratta i nuovi item.

E' un libro interessante che potrà esser apprezzato però a pieno solo dagli esperti del settore, ma che indicato a chi non si spaventa dalle difficoltà.

lunedì 23 maggio 2016

La mia vita è cristo: un'intervista al fondatore Maciel Marcial

Autore Jeusùs Colina

Titolo La mia vita è cristo

Editore Edizioni Art

GenereReligione

Isbn 9788584454006

Pagine 332

Questo libro che oggi vi voglio presentare è scritto da Jesùs Colina, fondatore dell'agenzia di stampa Zenit, ed è un intervista ottenuta da un leader religioso molto discusso il fondatore del Legionari di Cristo Maciel Macial.

Qualcuno di voi potrebbe pensare che sia un nuovo libro contro la chiesa scritto da qualche giornalista, ma il giornalista che lo scrive proviene dal mondo dei legionari essendolo altrimenti difficilmente sarebbe stato ciò possibile visto i rapporti quasi inesistenti di Maciel. Un libro quello che qui si presenta è da segnalare, prima di passare alla trattazione dello stesso, per almeno due aspetti: la prefazione di Tarcisio Bertone, e la copertina con l'immagine di Cristo che vuole rinforzare il concetto sulla vita che però dopo aver letto il libro forse non è proprio così.

Il libro non può partire che dai primi passi del fondatore dei Legionari di Cristo, i quali difendevano in Brasile la religione anche con le armi, che non può esser giustificato dagli anni bui del Brasile di inizio secolo. Si arriva anche a parlare di futuro della chiesa nel libro.

I temi trattati sono molti e non possono non toccare le molte accuse ricevute da Maciel Marcial sebbene ciò avviene con diversa loquacità. In particolare le accuse di pedofilia vengono un po' lasciate in disparte e vengono bollate come false o relegate al fatto religioso come prove di Dio. Un leader discusso e chiacchierato sopratutto quando la beatificazione di persone vicine a lui sembrano preparare la sua beatificazione. Non esiste come per Josémaria Escriva dei libri imputati a lui con i principi della sua Congregazione, che anzi sembra avere un principio principale il silenzio e il culto del fondatore.

Tanti dubbi lascia comunque tale libro su tale fondatore anche per i rapporti col papa, essendo una congregazione per la vicinanza della sua sede all'Ospedale Sacro Cuore. Oppure altro aspetto il culto del fondatore e il fatto sia diventato prete attraverso un prete amico dopo molti rifiuti.

Un libro questo sicuramente che da un spaccato dall'interno dei Legionari di Cristo e del Regnum Christi che merita di esser letto e che consiglio ad un pubblico adulto e che voglia aprire gli orizzonti e conoscere senza preconcetti e che vuole farsi un idea su aspetti meno chiari della Chiesa attraverso il fondatore di una Congregazione che non lascia indifferente.