Autore | Blain Harden |
Titolo | Fuga dal campo 14 |
Titolo originale | Escape from camp 14 |
Traduzione | Ilaria Oddenino |
Editore | Codice |
Anno | 2014 |
Genere | saggio, politica, società, diritti umani |
Isbn | 9788875784560 |
Un bimbo Sin nato nel campo e che a 4 anni segui un esecuzione. Una storia la sua che non vede amore, nemmeno quello materno, e che lo porta a crescere senza amore. Chi leggerà tale libro troverà una storia incredibile, termine usato anche dal Guardian per descriverla. Una storia incredibile, ma vera, vissuta da Sin ma che potrebbe, tranne per la fuga, esser la storia di ogni persona che vive dei campi. I campi della Corea del Nord per longevità fanno rabbrividire i campi nazisti esistendo da oltre 50 anni. I campi di lavoro sono presenti in Corea del Nord in numero significativo e il campo 14 è uno dei più duri. Nessuno prima di Sin era riuscito a fuggire, ed a memoria dell'autore , è rimasto l’unico a riuscirci.
Nel libro viene descritta oltre alla vita del campo la fuga e un pezzo della sua vita fuori nel periodo dell’intervista. Il periodo fuori dal campo è descritto nel bene e nel male. Per le tematiche affrontate è indicato ad un pubblico adulto o comunque accompagnato da un adulto solo per fasce adolescenziali. Soprattutto il periodo del campo e della fuga presenta tematiche forti , probabilmente non compatibile con un pubblico troppo giovane.
Sembra tale libro porre a noi, che viviamo nelle democrazie, una domanda: perché mai dopo aver detto mai più dopo i lager nazisti ciò è ancora possibile? Un libro di cui mi sento di consigliare la lettura per conoscere la Corea del Nord aldilà dei test missilistici che finiscono nei giornali. Una Corea del nord quella descritta nel libro più profonda.