sabato 16 settembre 2023

Una storia vera ci interroga sulla sincerità del mai più pronunciato dopo i lager nazisti

Blain Harden, Fuga dal campo 14, Codice,9788875784560

Autore

Blain Harden 

Titolo

Fuga dal campo 14


Titolo originale

 Escape from camp 14

Traduzione

Ilaria Oddenino



Editore

Codice



Anno

2014

Genere

saggio, politica, società, diritti umani 

Isbn

9788875784560





“Lo scopo delle nostre vite dovrebbe essere quello di andare nei luoghi dove non ci sono né amore ne felicità e portarceli” Shin Dong-Hyuk. Voglio iniziare con queste parole prese dalla copertina e attribute all'autore della fuga dal campo 14 in Corea del Nord.  Un percorso quello compiuto che vede partire dalla Corea del Nord arrivare in Cina per poi approdare nella Corea del Sud e gli Usa. Parole queste che contrastano con la prefazione dell’autore Blain Harden titolata “Momento educativo” dai toni molto forti, ma presi dal vissuto di Sin nel campo 14 all'età di 4 anni.

Un bimbo Sin nato nel campo e che a 4 anni segui un esecuzione.  Una storia la sua che non vede amore, nemmeno quello materno, e che lo porta a crescere senza amore.  Chi leggerà tale libro troverà una storia incredibile, termine usato anche dal Guardian per descriverla.  Una storia incredibile, ma vera, vissuta da Sin ma che potrebbe, tranne per la fuga,  esser la storia di ogni persona che  vive dei campi. I campi della Corea del Nord  per longevità fanno rabbrividire i campi nazisti esistendo da oltre 50 anni. I campi di lavoro sono presenti in Corea del Nord  in numero significativo e il campo 14 è uno dei più duri. Nessuno prima di Sin era riuscito a fuggire, ed a memoria  dell'autore , è rimasto l’unico a riuscirci.

Nel libro viene descritta oltre alla vita del campo la fuga e un pezzo della sua vita fuori nel periodo dell’intervista. Il periodo fuori dal campo è descritto nel bene e nel male. Per le tematiche affrontate  è indicato ad un pubblico adulto o comunque accompagnato da un adulto solo per fasce adolescenziali.   Soprattutto il periodo del campo e della fuga presenta tematiche forti , probabilmente non compatibile con un pubblico troppo giovane. 

Sembra tale libro  porre a noi,  che viviamo nelle democrazie, una domanda: perché mai dopo aver detto mai più dopo i lager nazisti ciò è ancora possibile? Un libro di cui  mi sento di consigliare la lettura per conoscere la Corea del Nord aldilà dei test missilistici che finiscono nei giornali. Una  Corea del nord quella descritta nel libro più profonda.