sabato 29 dicembre 2018

Fuori controllo? Capire l'Antropocene e le sue sfide da più angoli.

Autore Thomas Hylland Eriksen

Traduzione Chiara Melloni

Titolo Fuori controllo. Un'antropologia del cambiamento accelerato.

Editore Einaudi

CollanaI Maverick

Genere Sociologia,Antropologia Saggi

Isbn 978-88-06-23451-5

Pagine 600

Fuori controllo non poteva esser titolo più azzeccato per un libro che vuole a mio avviso esser un saggio sui problemi dell'Antropocene, era iniziata dalla rivoluzione industriale e che ancora stiamo vivendo e che si caratterizza dall'emergere come non mai degli effetti dell'impronta umana sul pianeta.Qualcuno leggendo che a mio avviso leggendo di saggio si sarà già fermato pensando ad un pesante saggio universitario, ma nulla di tutto ciò è tale volume che vuole essere un saggio divulgativo.

Il libro già dalle prime battute non è ambiguo e anzi fa capire subito il taglio che si vuole dare all'esposizione dei temi. Il primo capitolo parte dal surriscaldamento e pone molte domande che tanti temi ad esso legati come questo: "Il mondo è troppo pieno"? Temi quelli affrontati arrivati alla ribalta almeno da quando è assurta alla ribalta la rivoluzione Gaia.

Nella trattazione svolta nel volume si cerca di tenere assieme i due piani della questione la scala ampia dei macrosistemi con la scala ridotta dell'antropologo per affrontare il problema da ambo i lati mettendo in luce le contraddizioni che spesso si trovano quando si cerca di rispondere ai fenomeni e come la globalizzazione spesso a livello locale viene vista in modo differente che a livello globale.

Dal capitolo 3 vengono trattati i temi, mentre al secondo capitolo si procede ad un inventario concettuale necessario per una trattazione rigorosa e per la comprensione del volume. I temi trattati dall'autore di questo saggio sono:

  1. energia;
  2. mobilità;
  3. città;
  4. rifiuti;
  5. sovraccarico di informazioni;
  6. conflitti di scala;

La trattazione dei temi in quest'ordine scendendo il tema successivo fa uso delle considerazioni del tema trattato prima. Senza affrontare tutti i temi però una considerazione merita l'ultimo, in quanto più che un tema assestante, anche se come detto i temi si contamino, è unificatore e da il tipo di lettura che l'autore vuole dare nel suo volume. Infatti i problema di scala fanno capire la scala globale e locale possa portare le persone a vedere i problemi in modo diverso e come possano convivere una visione globalista e una più ridotta locale che alimenta "i populismi". Senza andare sul tema migranti e rimanendo sul surriscaldamento una delle cause anche delle migrazioni, come i vari vertici Kyoto e Parigi affrontino il tema proponendo soluzioni che poi trovano difficoltà di applicazioni si scontrano con la realtà di tutti i giorni.

Un saggio divulgativo che può esser utile anche al cittadino della strada sia a chi voglia ricoprire cariche pubbliche. Non potrà esser un volume esaustivo e approfondito, ma non essendo di tipo accademico non si può prendere. L'obbiettivo però divulgativo e raggiungere un pubblico più vasto per porsi in modo più completo i problemi del nostro tempo comprendere le implicazioni, o almeno intuirle, dell'Antropocene.

domenica 23 dicembre 2018

Sacro e profano raccolto nell'Alberon che racconta una comunità

Curatore Matteo Melchiorre

Titolo Requiem requiem per un albero. Resoconto dal Nordest con l'inedito "i rami di Bob Marley"

EditoreEdizioni Spatarco

Anno 2007

Edizione Seconda Edizione

Genere Narrativa

Isbn 87-583-76-2

Il titolo Requiem per un albero sembra provocatorio, in quanto il requiem richiama qualcosa di sacro e importante ed accostato ad un albero può sembrare fuori luogo.

A volte però ci cono alberi come l'albero definito "Alberon", il quale fino al 2002 giaceva a Tomo, che diventano iimportanti fino a diventare luoghi. Ecco quindi che l'albergo e la sua storia diventa memoria della storia di un luogo e delle persone che lo vivono e che trovano la spunto dalla caduta dello stesso per raccontarsi. Spesso però nei racconti si arriva a toccare la percezione che della comunità raccolta attorno all'albero hanno le altre comunità.

A volte si può voler far l'esercizio di risalire all'età dell'albero e ed ecco che a seconda della persona che partecipa a tale sfida che si può trasformare in qualcosa di mitologico se la persona a sempre visto l'albero che può far risalire l'età in la nel tempo alla notte dei tempi.

Coi racconti dei cittadini di Tomo e con la documentazione ritrovata lo storico Matteo Melchiorre scrive la storia dell'Alberon di Tomo attraverso le testimonianze orale senza voler, seppur con approccio rigoroso della storia appesantire il racconto descritto come racconto.

Questa seconda versione è impreziosita da un inedito "i Rami di Bob Marley"che raccontano di un albero che ha messo le gambe. Non è che l'albero si è messo a farsi una canna e si vedeva con le gambe e gli pareva di camminare, ma come la musica di Bob Marley a camminato con il suo autore si è spostato coi suoi racconti di paese di paesi per raccogliere le storie simile o no che si incontrano attraverso persone che si incontrano. Se si vuole fare veramente arrivare a descrivere prendendo a prestito senza fare paragoni ne ledere maestà altrui si può dire che nel suo piccolo Melchiorre sembra fare il piccolo Tolkien e raccontarci una fiaba vera ricalcante lo stile del Signore degli annelli nella foresta dove due Hobbit si trovano, sebbene non la foresta conosciuta, a parlare co degli alberi che si muovono. E' questo forse che vuole essere i rami di Bob Marley un inedito dove si racconta i paesi toccati e le storie del rapporto di singoli individui e il rapporto con gli alberi della loro comunità.

Un viaggio quello proposto col racconto di Matteo Melchiorre che vale la pena percorrere perchè forse la conoscenza di questa piccola comunità può esser importante per porsi qualche domanda e chissà riscoprire in questo racconto anche qualcosa di noi stessi e della nostra comunità.

domenica 16 dicembre 2018

Una traduzione del Corano che può aiutare la conoscenza del stesso anche se datata

Curatore Martino Mario Moreno

Titolo Il Corano

Editore UTET

Collana Classici delle religioni

Anno 1971

Edizione Ristampa

Genere Religione, Saggi

Isbn 88-020-142-56

Pagine 600

L'edizione è una ristampa avvenuta nel 1971 dopo che la prima edizione avvenne nel 1967, ma lo stesso come si evince dall'introduzione del libro è un lavoro che affonda le radici nel periodo degli anni 1950-1955. Il periodo in questione ha fatto si che il curatore Martino Mario Moreno era direttore dell'Istituto Italiano di Cultura in Libano. Prima di iniziare la traduzione spiega la metodologia usata nel lavoro e come sia stata utilizzata la versione di Uthman (esistono diverse versioni) la quale è riconosciuta come testo canonico. Un fatto importante che in introduzione il curatore mette in luce è che la traduzione sia stata fatta in Libano ove confessioni diverse vivono in armonia. Un lavoro che vuole unire e non dividere mettendo in luce i punti in comune.

La presentazione del corano non è stata a differenza di altri curatori non è stata variata e presenta 112 sure (rilevazioni avvenute al profeta Maometto da Dio), le quali sono divise in versetti.

Le sure vengo recitate e sono messe in ordine decrescente di lunghezza, tranne la prima che è cortissima, e trattano vari temi, tra i quali qualcuno coinvolge anche la religione cristiana come la figura di Cristo. In esso si trovano anche informazioni sulla condizione femminile , la guerra santa e anche questioni di eredità. Il corano permane comunque rimane un libro di preghiera e non di diritto islamico che viene trattato da altri libri islamici.

Interessante il tema della guerra santa che affonda la sua origine nella guerra di Medina come è ben descritto bene nel libro e che realmente ci fu, ma storicizzando il fatto e visti i mezzi attuali di difesa dei principi dovrebbe non esser strumentalizzata per altre guerre. Per una migliore lettura del testo l'autore fa uso di note ove vengono date informazioni sui fatti storici da cui deriva ciò che è riportato nel corano e in qualche caso riporta il termine anche originale.

Non si posso affrontare tutti i temi del corano ma un altro vorrei affrontarlo la questione della donna. La stessa posta in una situazione diversa dall'uomo il quale può avere molte donne (max 4 mogli e molte concubine) anche se deve garantirne un'adeguata condizione di vita a tutto, oltre al fatto che l' unione uomo donna posso finire. La questione della donna viene affrontata anche nell'eredità che senza entrare nei calcoli vedono la donna prendere molto meno dell'uomo.

Ultimo aspetto che affronto è Gesù che non viene visto come figlio di Dio essendo per i mussulmani ciò un associazione degna dei politeisti, ma invece tale figura viene vista come un profeta alla stregua di Maometto.

Le rivelazioni vengono a Maometto come insegnamento da dare ai popoli di lingua araba, dopo che Dio ebbe dato la Tora agli ebrei e la Bibbia ai cristiani, i quali spesso ne disattendono gli insegnamenti. Aspetto interessante il fatto di chi disattende gli insegnamenti in quanto si fa riferimento a castighi che Dio infigge o e ai premi che dona a secondo della condotta dell'uomo. Viene inoltre fatto riferimento alla bontà di Dio e all'ingratitudine umana.

Per concludere, il volume che qui descrivo può esser datato, ma risulta un lavoro metodologicamente ben fatto che esprime come la traduzione è avvenuta e la versione che è stata usata a volte contemplando contaminazioni da lavori altrui. 600 pagine quelle di questo volume non facili ma non impossibili da affrontare che potrete trovare usato o in qualche biblioteca come successo a me e che può dare una visione chiara sull'islam a chi vuole conoscerlo senza pregiudizi.

lunedì 19 settembre 2016

Un libro attuale in un mondo che sembra aver dimenticato i diritti umani

Autore Jacques Maritain

Titolo Diritti dell'uomo e legge naturale

Editore Vita e pensiero

Anno 1991

Edizione Seconda

Genere Filosofia-Politica, Filosofia-Diritto

Isbn 88-343-3911-8

Pagine 189

Questo volume presenta la traduzione, compiuta dal francese a cura di Guglielmo Usellini, del volume Droit de l'homme et la lois naturelle di Jacques Maritain pubblicato nel 1942. Essa fa apprezzare al pubblico italiano il contributo che Maritain ha dato allo sviluppo della carta dei diritti dell'uomo nella sua attuale versione guardando al futuro sebbene si era nel 1942 ancora in periodo bellico. Un filosofo Maritain che ha voluto mantenere la sua indipendenza di giudizio abbandonando per tale motivi il ruolo di ambasciatore di Francia all'Onu per la tematica dei diritti dell'uomo.

Il libro è introdotto da una presentazione all'opera ed anzi ci aiuta ad inquadrarla nel contesto in cui si è sviluppata. Per poi lasciare spazio all'opera tradotta.

L'opera in questione non può che definirsi attuale in quanto spesso si sente parlare di diritti umani (questione migranti in primis) e ci aiuta a connotare la base che sostiene il diritti dell'uomo, i quali si trova nella legge naturale. E' interessante il discorso della legge natura, la legge delle genti e il diritto positivo; in quanto ci fa capire come il diritto nei vari piani si contamini. Altro aspetto importante è che alcuni diritti ci sono aldilà che non vogliamo riconoscerli essendo insiti nella legge natural, un modo per capire meglio le dichiarazioni dei diritti dell'uomo.

Il libro vine seguito da alcune appendici presentate da Paolo Viotto e non sono di basso valore tutt'altro. Vengono riportati degli scritti della collana Civiltà con l'introduzione di tale collana attraverso la quale il filosofo Maritain su un quotidiano animava il dibattito sul tema della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Ma non solo questo contengono tali appendici.

E' pregevole che le appendici trovino presenti le dichiarazioni del 1929 e 1948 che fanno capire come i diritti si siano estesi e come siano diventati un lavoro globale e non dettato da pochi stati in primis gli Stati Uniti.

Un libro pregevole sicuramente per i temi trattati consiglierei a tutti sebbene a tratti può esser difficile, in quanto fa presente alla legge naturale e delle genti anche se nel libro spiegati bene tale concetti. Un libro di filosofia ma che ne consiglierei la lettura a qualsiasi persona amministratore e politico che si voglia impegnare per il bene comune. Questo a maggior ragione per poter riflettere sui temi attuali in primis quello dei migranti in modo serio.

mercoledì 29 giugno 2016

Sassaure: gli scritti inediti di linguistica un libro interessante ma complesso

Autore Ferdinand Sassaure

Titolo Scritti inediti di linguistica generale

Editore Laterza

Anno 2005

Genere Linguistica/semiologia

Isbn 88-420-6827-6

Pagine 121

Questo volume è una traduzione, commentata di Tullio De Mauro del Corso di Linguistica generale di Fernand Sassaure uscito postumo nel 1916. L'introduzione dello stesso traduttore serve a collocare tale volume e descrive il lavoro compiuto dal traduttore per arrivare al testo presentato. La stessa è di difficile lettura in qualche caso visto che fa riferimento a sigle riportate in precedenza.

Il testo riporta materiale e appunti relativi ai corso di linguistica generale tenuto da Sassaure come professore universitario e si nota che il testo presenta dei buchi notando che questa versione non sembra esser stata completata dall'autore probabilmente per la morte prematura nel 1913. Per tale motivo il volume vede la presenza copiosa di note.

E' difficile per un lettore non esperto come me in materia in alcuni tratti la lettura in quanto si usano tecnicismi. Si affrontano diversi temi della linguistica in chiave strutturalista che vede l'introduzione di concetti nuovi.

Particolarmente importante è la questione del segno vocale e significazione, il primo termine senza significato mentre il secondo legato al significato della parola.

Forma e significato due aspetti dello linguaggio che legato all'idea ma non per tale aspetto positivo, ma visto come negativo. Aspetto negativo in quanto la parola e il suo significato si costruiscono per differenza tra parole.

Il volume è di 121 pagine divise in due capitoli di cui il primo dedicato all'essenza doppia del linguaggio che assorbe 100 pagine del libro, mentre il secondo che tratta i nuovi item.

E' un libro interessante che potrà esser apprezzato però a pieno solo dagli esperti del settore, ma che indicato a chi non si spaventa dalle difficoltà.

lunedì 23 maggio 2016

La mia vita è cristo: un'intervista al fondatore Maciel Marcial

Autore Jeusùs Colina

Titolo La mia vita è cristo

Editore Edizioni Art

GenereReligione

Isbn 9788584454006

Pagine 332

Questo libro che oggi vi voglio presentare è scritto da Jesùs Colina, fondatore dell'agenzia di stampa Zenit, ed è un intervista ottenuta da un leader religioso molto discusso il fondatore del Legionari di Cristo Maciel Macial.

Qualcuno di voi potrebbe pensare che sia un nuovo libro contro la chiesa scritto da qualche giornalista, ma il giornalista che lo scrive proviene dal mondo dei legionari essendolo altrimenti difficilmente sarebbe stato ciò possibile visto i rapporti quasi inesistenti di Maciel. Un libro quello che qui si presenta è da segnalare, prima di passare alla trattazione dello stesso, per almeno due aspetti: la prefazione di Tarcisio Bertone, e la copertina con l'immagine di Cristo che vuole rinforzare il concetto sulla vita che però dopo aver letto il libro forse non è proprio così.

Il libro non può partire che dai primi passi del fondatore dei Legionari di Cristo, i quali difendevano in Brasile la religione anche con le armi, che non può esser giustificato dagli anni bui del Brasile di inizio secolo. Si arriva anche a parlare di futuro della chiesa nel libro.

I temi trattati sono molti e non possono non toccare le molte accuse ricevute da Maciel Marcial sebbene ciò avviene con diversa loquacità. In particolare le accuse di pedofilia vengono un po' lasciate in disparte e vengono bollate come false o relegate al fatto religioso come prove di Dio. Un leader discusso e chiacchierato sopratutto quando la beatificazione di persone vicine a lui sembrano preparare la sua beatificazione. Non esiste come per Josémaria Escriva dei libri imputati a lui con i principi della sua Congregazione, che anzi sembra avere un principio principale il silenzio e il culto del fondatore.

Tanti dubbi lascia comunque tale libro su tale fondatore anche per i rapporti col papa, essendo una congregazione per la vicinanza della sua sede all'Ospedale Sacro Cuore. Oppure altro aspetto il culto del fondatore e il fatto sia diventato prete attraverso un prete amico dopo molti rifiuti.

Un libro questo sicuramente che da un spaccato dall'interno dei Legionari di Cristo e del Regnum Christi che merita di esser letto e che consiglio ad un pubblico adulto e che voglia aprire gli orizzonti e conoscere senza preconcetti e che vuole farsi un idea su aspetti meno chiari della Chiesa attraverso il fondatore di una Congregazione che non lascia indifferente.

venerdì 20 maggio 2016

Mondo mediocre fatto di gente mediocre un libro metafora della realtà che non cade nel pessimismo.

Autore Marco Ferrari

Titolo Mondo mediocre fatto di gente mediocre

Editore Edizioni Marco Ferrari

Anno 2011

GenereArte e architettura / Arte e spettacolo - antiquariato

Isbn 2-12006-889152

Pagine 137

Mondo mediocre fatto di gente mediocre è un libro ove ci si può riconoscere sebbene con esempi e una trattazione originale il mondo reale. Un libro ove l'autore ha avuto tutta la libertà scrivere ciò che ritiene avendo pubblicato lui stesso, perchè come dice lo stesso autore se non sei noto nessuno ti pubblica.

In tv si è dopo gli scandali di Mafia capitale legati al malaffare a Roma dividendo in modo in tre: Mondo superiore, Mondo Inferiore, Terra di Mezzo; quest'ultima legata ai faccendieri. Una divisione simile la faceva anche l'autore del libro già nel 2011 dividendo il mondo in due però Mondo Superiore e Inferiore.

La storia parte dalla creazione si potrebbe dire di questi due mondi uno che viveva in un ambiente ospitale come la terra ove viviamo e uno sotto terra. Il primo era il mondo superiore che faceva del merito e l'onesta, mentre il secondo è il mondo inferiore vivendo in condizioni difficili valeva la furbizia e gli escamotage. Avvenne però un giorno che il mondo inferiore usci dalla terra e prese sempre più piede prendendo il posto del mondo superiore in molte zone.

Non vuole però essere un libro di rassegnazione quello che la storia qui descritta però non deve dar adito a pessimismo perchè come l'autore nel libro fa presente, sebbene molti esempi fanno pensare che non sia possibile, la speranza che il merito e l'onesta trionfino. Certo far trionfare il mondo superiore dipende da noi dal nostro non far contaminare il nostro mondo dalla furbizia e disonesta. Non è facile certo fare ciò ed ha conseguenze. Con esempi semplici per tutti di geometria l'esempio di un mondo unidimensionale invece di un mondo unidimensionale ove sembra quasi l'autore sostenga la semplicità delle cose per evitare che i furbi possano approfittarne anche se questo può costare anche sul piano personale.

Non è un libro di difficile lettura e tutti possono leggerlo e ne consiglio la lettura, sebbene a qualcuno può andare indigesto visto gli esempi che fa.

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