venerdì 26 agosto 2022

Non sempre le cose sono così lineari come pensiamo, ma tutto prima o poi si svela

Patricia Cornwell Calliphora Arnoldo Mondadori Mondolibri  8022264734523
Autore
                Patricia Cornwelll

Titolo                  Calliphora

Editore                Arnoldo Mondadori

Edizione             Mondolibri

Anno                    2004

Genere                 romanzo, legal thriller

Isbn                      8022264734523


Calliphora è un titolo azzeccato per questo romanzo anche perché è il nome di un insetto che viene trovato nei cadaveri  di cui la protagonista Kay Scarpetta, la quale  si occupa professionalmente essendo consulente  della polizia nei casi di omicidio.

Lei e Jean Baptista-Chadonne sono i veri protagonisti della storia e anche se ci sono numerosi altri attori nella storia, infatti essi  sono sulla scena per i legami che gli stessi hanno con questi due.  I luoghi in cui la storia si muove sono anche diversi, come ad esempio la Polonia, ma la storia si dipana e termina  tra colpi di scena in Lousiana.  Lousiana, un posto dove Kay Scarpetta verrà richiesta dal coroner Sam Lainer. La storia si incrocia con una macchinazione portata avanti da Benton Wesley, psicologo criminale ed ex di Kay Scarpetta (l’amore tra i due mai si spense ma le vicende portarono a scelte che condizionarono la vita dei due). Tale macchinazione porta  a coinvolgere Kay Scarpetta e altre persone, alcune legate sia a Kay e Benton,   rende se possibile ancora più complessi i rapporti tra i protagonisti e i personaggi minori.

I protagonisti però Kay e Jean Beaptiste- Chadonne sono quelli  però dipanano la storia e che porteranno chiarezza nei casi degli omicidi risolti e nei rapporti tra tutti i personaggi del romanzo. Non è possibile svelare di più altrimenti si rischia di rovinare la sorpresa che piano piano si dipana tra colpi di scena.

Kay Scarpetta è la protagonista di molti romanzi thriller di Patricia Cornwell. Questo romanzo è godibile e di facile lettura, ma mai banale.  La storia raccontata porta il lettore a rimanere alla lettura fino alla fine per la curiosità del dipanarsi della storia.  Un romanzo di cui consiglio la lettura  a giovani adulti/adulti visto alcune scene macabre e per le tematiche e la violenza che nello stesso ci si trova ad affrontare. Dopo queste ultime avvertenze non mi resta che lasciarvi alla lettura del romanzo.

martedì 1 marzo 2022

Tempismo di uscita perfetto per un giallo credibile e crudele

 

Peter May  Lockdown Einaudi Stile Libero Big 2020 978-88-06-24688-4
Autore                   Peter May

Titolo                     Lockdown

Titolo originale   Lockdown

Editore                  Einaudi

Collana                 Stile Libero Big

Anno                      2020

Genere                   romanzo

Isbn                         978-88-06-24688-4






Lockdown è una parola fin troppo famigliare per tutti i cittadini del mondo, o per lo meno per buona parte, i quali hanno visto invocare ciò spesso come misura per controllare l'epidemia da Covid-19. Il lockdown inoltre nel 2020 venne messo in pratica sulla pelle dei cittadini senza che si sia ancora usciti dall'epidemia.

Tale libro non è sulla pandemia attuale, anche se è basato su ipotetica pandemia di un virus esistito H5N1. Un libro scritto tempo fa e che per diverso tempo non è stato pubblicato a causa del fatto che gli editori lo ritenevano poco credibile. Esso viene pubblicato nel 2020 da Einaudi e The Observer descrive tale romanzo “Un ritratto profetico di una città in lockdown". Un libro   credibile grazie al fatto che  l’autore ha svolto un lavoro di documentazione su alcuni aspetti anche tecnici  presso esperti e che vede un virus realmente esistito l’H5N1 fare capolino, ma che comunque rimane un romanzo.

Un romanzo giallo  come poc'anzi si diceva ambientato a Londra, ma diversa e spettrale invasa da un virus H5N1 che misteriosamente miete  vittime.  Un giallo nel giallo, che sciocca il lettore visto che si arriva a superare l’immaginazione e la crudeltà dell’uomo. Non starò qui a fare l’elenco dei personaggi ma due protagonisti a mio avviso sono importanti MacNiel e Choy che incrociano le loro strade in un cantiere per la costruzione di un ospedale per far fronte all'epidemia.  Choy è un’anonima bimba che viene ritrovata durante gli scavi del cantiere dell’ospedale e fatalità vuole che l’investigatore della polizia MacNeil venga chiamato il suo ultimo giorno di lavoro, per molto tempo era rimasto assente dal lavoro,  sperando che possa fare in fretta a chiudere e far ripartire i lavori.

Il caso si intreccia con la vita di MacNiel che tutto va tranne che bene. Lo stesso subirà anche la perdita, in quei giorni, del figlio Sean;  anche se da molto tempo i due non vivessero assieme. Un padre e un marito tutto tranne che modello può essere l’immagine di MacNiel. La morte del figlio farà cadere l’ultimo barlume di vicinanza con la moglie verso la quale lo stesso mostra nessuna empatia e il caso è l’occasione giusta per allontanarsi da tale realtà e non pensarci. Due drammi individuali, quelli di Choy e MacNiel, che si intrecciano col dramma collettivo della pandemia.

Il romanzo è incalzante e quasi MacNiel si fa travolgere dagli eventi  e dove lo stesso coinvolgerà suoi colleghi  per la ricerca della verità sulla morte di Choy. Il caso diventerà per lui un’ossessione visto anche il poco tempo per risolverlo e si troverà anche ad abbandonare le regole.  Sullo sfondo i colleghi tra aiuti  e inganni. E’ scioccante come i drammi privati e collettivi si intersecano.  Particolarmente toccante è il dramma della bambina Choy e di come la crudeltà umana possa a volta superare l’immaginazione per scopi egoistici.

Il romanzo in questione mostra come lo scrittore in questione sappia tenere un ritmo incalzante da giallista raffinato, che riesce a mantenere una discreta suspence.  Un giallo in cui si vuole arrivare alla fine a svelare il mistero che vede entrare diversi personaggi e dove pagina dopo pagina la nebbia si poserà in tutta la sua drammaticità.  Temi duri quelli trattati che mi fanno consigliare la lettura ad un pubblico over 14 per evitare scene dure ad un pubblico impressionabile.

 

lunedì 7 giugno 2021

Un buon manuale base di diritto dell'Unione Europea. Più snello di molti altri


              
Robert Adam , Antonio Tizzano Lineamenti di diritto dell’Unione Europea, G. Giappichelli Editore, Quarta edizione Ristampa Ampliata e aggiornata,novembre  2019, 978-8892130401
Autore          Robert Adam

                     Antonio Tizzano

Titolo           Lineamenti di diritto dell’Unione Europea

Editore         G. Giappichelli Editore

Edizione       Quarta edizione Ristampa Ampliata e                                  aggiornata

Anno             novembre 2019

Genere          saggio, diritto, UE, Unione Europea, manuale

Isbn               978-8892130401





Questo manuale è un volume più snello di altri manuali simili sull’argomento con una scrittura e riferimenti a sentenze ridotte.

Se togliamo la parte introduttiva che descrive in generale lo  stato dell’arte fino alla Brexit seguono quattro parti che entrano nel vivo dei temi che caratterizzano l’Unione Europea.  

La prima parte sull’ordinamento giuridico copre la parte e il suo funzionamento.

Nella seconda parte si affronta il tema della tutela dei diritti con un taglio giurisprudenziale. In tale parte viene inoltre affronta il tema del controllo del comportamento delle istituzioni comunitarie e degli stati membri.

La parte terza entra nel cuore delle competenze che l’unione possiede, un tema scottante per molti motivi non ultimo quanto può ingerirsi l’Unione Europea nella vita dei cittadini e dei singoli stati. In esso viene descritta l’azione dell’Unione Europea nella sua evoluzione.

La quarta parte si occupa della partecipazione dell’Italia al processo di integrazione europea  e dell’influenza che può tale stato avere sulle decisioni dell’unione Europea. Altro tema che viene affrontato in tale parte la traduzione degli atti che devono esser recepiti. Temi particolarmente complessi quelli di tale parte perché si interseca con la configurazione istituzionale del nostro paese (l’Italia) complica non poco le cose soprattutto per quanto riguarda il recepimento e l’applicazione del diritto comunitario.

462 pagine di un manuale indirizzato a studenti universitari, mentre altri manuali sono rivolti ad un pubblico più ampio per esempio i professionisti del settore. Sebbene sia indirizzato a studenti universitari per  farsi un idea chiara della tematica del diritto dell’UE  richiede una conoscenza base non approssimativa di diritto.


lunedì 17 maggio 2021

Un libro che non mi convince e mi sarei aspettato di più da Roberto Burioni

Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità Roberto Burioni Rizzoli 978-88-693-3016-2

Autore        Roberto Burioni

Titolo          Virus la grande sfida. Dal coronavirus alla peste:                          come la   scienza può salvare l’umanità

Editore        Rizzoli

Edizione      II edizione

Anno            marzo 200

Genere        saggio, politica, società, salute. epidemia

Isbn             978-88-693-3016-2


Era l’inizio dell’epidemia da Covid-19 in Italia, marzo 2020, e si sapeva ancora poco di tale epidemia. E’ un volume divulgativo ma da un professore ordinario di microbiologia come Roberto Burioni mi aspettavo di più.

Alcuni spunti sono buoni altri no, in particolare il capitolo della peste. Sebbene ci sia sta  un'epidemia di peste mi aspettavo che si volesse fare un confronto con un epidemia virale visto il titolo “Virus la grande sfida”. Non avrei messo tale capitolo dedicato alla peste perché dal titolo si dovrebbe parlare di virus e la peste è un epidemia batterica, cosa ben diversa. Dal coronavirus alla peste come la scienza può salvare l’umanità è il secondo titolo  e qui è evidente che si vuole dare uno sguardo sul contributo della scienza in campo medico. 

La struttura del libro meriterebbe una miglior cura, infatti si passa dal covid-19 alla peste per ripassare al Covid-19 a temi poi più generali e poi ad altre sfide. Si legge comunque bene tale volume anche se a volte si fanno esempi presi dalla via comune ripetendoli e a volte un po’ stucchevoli. Riesce il volume comunque a dare delle informazioni come sembra esser suo obbiettivo, ma non affronta in modo organico la tematica che a volte richiederebbe anche più cura strutturale.

Mi sarei aspettato di più visto che l'obbiettivo, senza togliere alla scorrevolezza del volume, di Roberto Burioni è forse di informare. Ciò probabilmente  ha portato a voler scrivere velocemente un libro. In parte a divulgare qualche informazione ci è riuscito e si può fare anche una lettura dello stesso se non si hanno grandi pretese, ma da qui a consigliarne l’acquisto ne passa.

martedì 4 maggio 2021

Conosciamo lo scrittore trentino Enrico Gasperi oggi alle 20 sul canale Yotube del Centro Studi Judicaria

Enrico Gasperi scrittore trentino di romanzi gialli, l'ultimo dei quali Marco dC, si racconta oggi alle 20 attraverso un un intervista del Centro Studi Judicaria (che potete vedere qui.) Nato tra il 1964 e 1966 risiede a Vigo Rendena ed  è  autore di sette romanzi. 

In particolare tale scrittore parlerà di Fino alla fine del Mondo e il Legno storto ma si parlerà anche delle altre opere (Soledimonte, Il Gambero di Fiume, , Marco dc, L'ultima ora). E' anche autore di opere teatrali e ha vinto importanti premi letterari.

Un autore conosciuto da poco per quanto mi riguarda, ma che invito tutti a conoscere attraverso la sua intervista che potrete trovare  dalle 20  qui.











lunedì 12 aprile 2021

La felicità può andare realmente al potere?

 

Autore        Loreta Failoni

                    Gabriele Biancardi

Titolo          La felicità al potere. José Pepe Mujica

Curatore    Cristina Guarnieri e Massimo Sgoi

Editore        Editori Riuniti srls

Edizione      I edizione

Anno            dicembre 2021

Genere        saggio, politica, società

Isbn             978-88-693-3016-2


Felicità al potere non c’è titolo più rivoluzionario ai giorni nostri, ove tutto tranne la felicità sembra al potere. Felicità al potere sa tanto di slogan fricettone anni ’60-’70, ma sebbene José Mujica ha vissuto quel periodo. Felicità al potere al contrario vuole esser inteso come guida nel vivere ogni ambito anche quello delle scelte politiche.

Pepe Mujica, che dedica  un prologo al lavoro di Cristina Guarnieri e Massimo Sgroi, è un personaggio di statura ricoprendo la figura di presidente dell’Uruguay.  Per rendere la statura del personaggio riporterei qui la frase inserita in copertina e che l’Economist ha a lui dedicato “Mujica è un leader di statura mondiale” e che Mujica  mette in luce anche nel prologo ove tra le altre cose, in un mondo dove nessuno riconosce nulla ha nessuno, lui riconosce il suo debito politico a Evo Morales.

Omero Ciai, che cura la prefazione, descrive in due pagine il contesto ove Mujica ha operato.  A lui si aggiunge Massimo Sgroi che porta a conoscere da vicino tale  figura.

Da pagina 59 a 101 Cristina Guarnieri però ci offre qualcosa di esclusivo l’intervista a Mujica   che inizia a pagina 71 visto che nelle pagine iniziali viene descritto il contesto  in cui essa è avvenuta e come ci si è avvicinati a tale possibilità.  A pagina 71 inizia l’intervista vera e propria che in 30 pagine a forma di dialogo. Un intervista quella che viene presentata persona, il suo percorso, affrontando anche a 360° anche i temi politici.

Da pagina 103 fino alla fine si entra nell'azione politica, anche con foto, di questo statista libertario e della suo must che è stato la lotta alla povertà. La felicità è stata la sua stella polare ma una felicità diversa dai canoni classici. Questa parte  è poi anche quella che giustifica i curatori, in quanto raccoglie i discorsi che Mujica ha fatto durante la sua presidenza e che si sia di destra o sinistra sarebbero da conoscere per il spessore degli stessi.

Un libro che mi sento di consigliare all'adolescente e all'adulto soprattutto per chi vuole avvicinarsi alla cosa pubblica.  Una lettura non tanto per copiare, lui non si ritiene un modello da seguire, ma che fa riflettere sulle cose importanti che possono esser diverse e di cui Mujica da una sua personale lettura. Un volume inoltre che mi sento di consigliare per la buona fattura e per il buon lavoro fatto dai curatori. Un racconto di un politico di spessore, una rarità oramai nel panorama politico. 257 pagine che si leggono facilmente  con un linguaggio semplice e ficcante come il personaggio descritto.

lunedì 29 marzo 2021

Racconti di vite da Kaos semplici, forse famigliari ma che spesso nel Kaos non si colgono

Loreta Failoni, Gabriele Biancardi, Vite da Kaos. Storie di Voci al tavolo di un bar, Curcu&Genovese, II edizione. Febbraio 2020, ISBN 978-88-6876-239-1

Autore        Loreta Failoni

                    Gabriele Biancardi

Titolo           Vite da Kaos. Storie di Voci al                      tavolo di un bar

Editore        Curcu&Genovese

Edizione      II edizione

Anno            Febbraio 2020

Genere        narrativa, racconti

Isbn             ISBN 978-88-6876-239-1



Quindici racconti ambientati al Bar Kaos, un bar mitologico o esistito non è data a saperlo tranne che uno dei racconti parla del suo gestore Dazim.

Colpisce il primo racconto molto tragico ma che non arriva a conclusione  e che rimane aperto e si chiude a chiusura del libro come voler tirare le somme del libro. Nel primo racconto nella storia si fa riferimento ad un posto che realmente esiste in Trentino e che sembra portare l’ambientazione nella regione come a voler sottolineare che sono storie che possono accadere in qualsiasi bar anche della nostra zona. Il posto a cui si fa riferimento è il Ponte del Doss dei Servi noto anche tristemente come Ponte dei Suicidi in Giudicarie.

Si possono trovare in questi racconti scritti da questi due autori storie di persone comuni che si possono trovare nella realtà che possono avere collegamenti anche deboli magari a volte solo gestore e il bar che frequentano. Storie che possono esser tanto comune da apparire banali a volte, ma che spesso la quotidianità della nostra vita non ci porta a farci caso. A volte sono storie che nascondono disperazione e richieste d’aiuto  che spesso non si coglie. Nel primo racconto sembra che il marito nel dire alla moglie scrittrice che i suoi racconti finiscono sempre male di non  far morire Emma sembra cogliere questa richiesta aiuto.

Un libro che raccoglie racconti  dove non è possibile distinguere i singoli autori come autori del singolo racconti, ma che nelle sue 101 pagine di facile lettura tenute assieme dal gestore e dal bar  si da un godibile spaccato della società che può far riflettere sul nostro tempo senza troppo impegno. Non un capolavoro, ma un libro piacevole da leggere anche nel tempo libero magari mentre si è in attesa o viaggia in treno in quanto la struttura rende possibile con facilità staccare dal testo visto che ogni racconto è indipendente tranne per questa connessione debole col bar e il suo gestore.